Bridge to the Future: ecco la prima costruzione a basse emissioni di CO2
HÜNTWANGEN - Cemento a basse emissioni di CO2 e aggregati provenienti da progetti di demolizione. Sono questi gli ingredienti di uno speciale calcestruzzo riciclato e ad alta resistenza sviluppato da Holcim. Un prodotto con un impronta di 138 chilogrammi di CO2/m3 (per il calcestruzzo tradizionale si parla di 2010 chili di CO2/m3).
Con il calcestruzzo in questione sono state realizzate delle lastre di soli sei centimetri di spessore, «molto sottili e tuttavia estremamente resistenti, armate con sottili fibre di carbonio pretensionate» si legge in una nota di Holcim. «Poiché il carbonio ha un’elevata resistenza a trazione e non si corrode, si può fare a meno del tutto della protezione contro la corrosione, essenziale invece nelle classiche costruzioni in cemento armato».
«Con le nostre lastre CPC, possiamo ottenere un risparmio di materiale di circa il 75%. In combinazione con il cemento Locarbo si ottiene un’analoga riduzione anche per le emissioni di CO2, che rispetto alle tradizionali costruzioni in cemento armato sono inferiori di oltre il 75%» spiega Micha Brunner, membro del Comitato direttivo di CPC AG.
Con le lastre è stato creato il “Bridge to the Future”, la prima costruzione con emissioni CO2 ridotte al massimo.