Dipende dalla materia ma anche dalla mancanza di motivazione, come emerge da un'indagine statistica
BERNA - Oltre uno studente su due dichiara di avere difficoltà negli studi. E uno su dieci sta pensando di abbandonarli. Sono questi i principali risultati che emergono da un'indagine sulla situazione socioeconomica degli studenti realizzata dall'Ufficio federale di statistica. Risultati, questi, che riguardano la situazione pre-pandemica.
Le difficoltà - Un terzo degli studenti (33%) dichiara di avere difficoltà in relazione al contenuto degli studi. La mancanza di motivazione, menzionata da circa uno studente su quattro (24%), è il secondo tipo di difficoltà negli studi per frequenza. Seguono le difficoltà finanziarie e personali (entrambe al 17%). Rispetto agli studenti più giovani, quelli che hanno già compiuto i 30 anni sono meno spesso toccati dalle difficoltà in relazione al contenuto degli studi, ma più spesso da quelle finanziarie o personali. Gli studenti i cui genitori non dispongono di una formazione postobbligatoria (7% del totale) riscontrano più difficoltà degli altri, indipendentemente dal tipo di difficoltà considerate.
Scienze più “difficili” - Tra gli studenti delle scuole universitarie (UNI), gli studenti di scienze esatte e naturali (42%) e di medicina e farmacia (39%) sono quelli che affermano più spesso di avere difficoltà in relazione al contenuto degli studi. Quelli con meno difficoltà studiano invece scienze umane e sociali (30%) o materie interdisciplinari o altro (26%).
Nelle scuole universitarie professionali e nelle alte scuole pedagogiche (SUP/ASP), gli studenti di tecnica e informatica (37%), design (36%) e chimica e scienze della vita (35%) dichiarano di avere difficoltà in relazione al contenuto degli studi più spesso rispetto a chi studia sport (19%), musica, arti sceniche e altre arti (21%) o psicologia applicata (23%).
Le amicizie - Nelle UNI, in medicina e farmacia, scienze tecniche e scienze economiche, gli studenti che affermano di andare d’accordo con gli insegnanti sono nettamente meno numerosi rispetto alla media del 75%, mentre sono ben più numerosi rispetto alla media del 61% quelli che dicono di avere amici tra i compagni di corso. Dal canto loro, gli studenti di scienze umane e sociali che affermano di andare d’accordo con gli insegnanti rientrano nella media, ma coloro che hanno amici tra i compagni di corso sono nettamente inferiori alla media. Ad affermare meno spesso degli altri di andare d’accordo con gli insegnanti e di avere amici tra i compagni di corso sono gli studenti di diritto.
I risultati relativi alle SUP/ASP sono ben diversi: il numero di studenti che affermano di andare d’accordo con gli insegnanti è sempre superiore alla media, indipendentemente dal settore di studio.
Verso l'abbandono degli studi - Gli studenti che ritengono che la propria salute vada discretamente, male o molto male sono quelli che pensano più spesso di abbandonare gli studi (17%). Gli studenti i cui genitori non hanno proseguito la formazione dopo la scuola dell’obbligo, quelli con difficoltà finanziarie, quelli con un grado di occupazione superiore all’80% e quelli di più di 35 anni prendono in considerazione la possibilità di abbandonare gli studi più spesso rispetto alla media del 9%. Il settore di studio, invece, non influisce in modo significativo su questa intenzione.