In Svizzera, contrariamente all'UE, i bambini sotto i 12 anni non possono ancora vaccinarsi.
«Anche se è raro, i bambini possono ammalarsi gravemente o sviluppare Long Covid», afferma l’infettivologo Andreas Cerny.
BERNA - Vaccino Pfizer per tutti, dai cinque anni in su. L’ha annunciato l’Agenzia europea per i medicinali giovedì. La Svizzera, nel frattempo, sta ancora studiando i documenti presentati da Pfizer e Moderna. «Se l'efficacia, la sicurezza e la qualità sono sufficientemente comprovate sulla base dei documenti presentati, l'approvazione sarà concessa», afferma Swissmedic. Ma il quando resta un mistero.
«Bambini esposti ai rischi» - Un mistero che infastidisce Rui Biagini, co-fondatore dell'organizzazione dei genitori “Protect the Kids”: «Non solo sosteniamo la vaccinazione per i bambini dai cinque agli undici anni, la richiediamo con veemenza», dice. Senza le adeguate misure di protezione, i bambini vengono contagiati in breve tempo e esposti al rischio di Long Covid, aggiunge.
Più sicurezza tra i banchi - Secondo Biagini, in una crisi secolare come questa i genitori non dovrebbero essere costretti a percorrere centinaia di chilometri (verso i Paesi vicini ndr.) per proteggere i propri figli. La vaccinazione per i bambini a partire dai cinque anni, sostiene inoltre, renderebbe più sicure le lezioni scolastiche in presenza, anche nei mesi invernali.
Tempistiche sbagliate - Sulla stessa linea d'onda l'infettivologo ticinese Andreas Cerny: «L'approvazione per la vaccinazione infantile arriva troppo tardi». E anche se dovesse essere concessa immediatamente, gli eventuali effetti non si vedrebbero prima di febbraio: «Se la vaccinazione infantile fosse stata fatta in estate, avrebbe potuto avere un impatto sul corso della pandemia in inverno».
Anche i piccoli veicolano il virus - Per Cerny, i benefici della vaccinazione per i bambini sotto i dodici anni sono chiari: «Anche se è raro, i bambini possono ammalarsi gravemente di Coronavirus o sviluppare Long-Covid». Ma ci sono anche argomenti epidemiologici: «I bambini trasmettono il virus quasi quanto gli adulti. In tal modo, contribuiscono alla diffusione del virus anche tra i gruppi vulnerabili di persone».
Non è il momento di pensare ai bambini - Josef Widler, presidente dell'associazione dei medici di Zurigo, non vede invece motivo di consentire il più presto possibile che i bambini di età superiore ai cinque anni vengano vaccinati: «Oso dubitare che sia così importante in questo momento». L'attenzione dovrebbe rimanere sul paziente a rischio e sulla popolazione anziana, sottolinea, e resta centrale è la somministrazione di prima e seconda dose e richiamo vaccinale.
Prima chi è a rischio - Anche per il virologo e direttore della Clinica luganese Moncucco Christian Garzoni vaccinare i bambini dai cinque agli undici anni al momento non è una priorità: «La cosa più importante in vista dell'inverno è somministrare velocemente la dose booster ai gruppi a rischio».