Con la pandemia, i prezzi sono scesi. La destinazione più cara è Zermatt, secondo un'analisi di BAK Economics
BERNA - Le vacanze sugli sci in Svizzera sono costose. Ma le differenze di prezzo sono notevole, a seconda del comprensorio sciistico: nelle località più care si spende circa il 69% in più rispetto a quelle più economiche. Scegliendo bene, una famiglia può quindi risparmiare diverse migliaia di franchi, come si evince da un'analisi effettuata da BAK Economics su incarico di Banca Cler.
Il confronto tiene conto di quattordici comprensori sciistici, per una settimana di vacanza il prossimo febbraio con skipass da otto giorni, scuola di sci, noleggio degli sci, sette notti in appartamento e tassa di soggiorno. Tutto questo per una famiglia di quattro persone viene a costare meno di 3'500 franchi all'Aletsch Arena. Mentre si sta sopra i 5'000 franchi andando a Zermatt, Verbier e St.Moritz. Vanno aggiunte le spese per il vitto, il viaggio e altre attività del tempo libero.
Rispetto alla precedente analisi, che risale a due anni fa, i costi sono diminuiti in quasi tutte le regioni: la pandemia ha reso lo sci in Svizzera più economico, in media, del tre percento. Le riduzioni più importanti si riscontrano a Saas-Fee (-9,4%) e nella regione di Flims-Laax-Falera (-8,1%).
Pernottamenti meno cari - Per una settimana sugli sci, la spesa maggiore è dovuta all'affitto dell'appartamento. L'analisi tiene conto delle tariffe Airbnb e giunge alla conclusione che con la pandemia sono diminuite, in media, del 4,8%. Tuttavia, si riscontrano notevoli differenze da regione a regione: ad Airolo o all'Aletsch Arena una famiglia può risparmiare 1'000 franchi rispetto ad Arosa-Lenzerheide o Zermatt. Ed è possibile risparmiare sull'alloggio anche nelle località più economiche, per esempio scegliendo di pernottare in una località a valle, come spiega un portavoce dell'Aletsch Arena.
Questione di prestigio - «Le destinazioni premium come St.Moritz sono sempre più costose dei comprensori meno noti» afferma Jürg Stettler, professore di turismo all'Università di scienze applicate di Lucerna. Insomma, il nome fa tanto. Ma questo non significa che l'offerta sia per forza migliore di quella presente nelle località più economiche.
In determinate località si riescono comunque anche a trovare dei pacchetti all-inclusive che comprendono alloggio e skipass, sottolinea ancora Stettler. Inoltre, sono sempre di più i comprensori sciistici che puntano sulle tariffe dinamiche, che al di fuori dell'alta stagione permettono di risparmiare molto.
Prezzi (ancora) in discesa - Il calo dei prezzi che si registra a seguito della pandemia sarebbe da ricondurre, secondo Stettler, al calo della domanda da parte del turismo straniero che non può essere compensato con quello locale. «Un'occupazione inferiore delle strutture porta automaticamente a prezzi più bassi» afferma l'esperto di turismo.
Tuttavia, già prima della pandemia si riscontrava una calo dei prezzi dovuto a una minore popolarità delle vacanze sulla neve da ricondurre al riscaldamento globale. E questo calo potrebbe continuare.
Ma se anche nei prossimi anni viaggiare sarà complicato, i prezzi potrebbero tornare ad aumentare. «Se gli spostamenti saranno facilitati soltanto all'interno dell'Europa, i turisti svizzeri resteranno qui e torneranno anche gli ospiti europei, invece di recarsi nel resto del mondo» spiega l'esperto. Si avrà quindi un aumento della domanda, con un conseguente incremento dei prezzi.
Tutta la famiglia sugli sci: quanto costa?
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Fonte: BAK Economics / Banca Cler
Airolo alla portata degli studenti
L'analisi condotta da BAK Economics per Banca Cler mostra anche i prezzi per gli studenti che affittano un appartamento per sette notti. Con gli skipass per otto giorni e l'attrezzatura da sci a noleggio, la spesa più alta si riscontra ad Andermatt (1'495 franchi), Verbier (1'465) e St.Moritz (1'390). Quella più economica ad Airolo (878).