Le prenotazioni sono superiori allo scorso anno, in particolare nelle regioni di montagna
ZURIGO - Gli operatori turistici svizzeri prevedono una stagione invernale 2021/22 in significativa crescita rispetto all'anno precedente. I livelli delle prenotazioni per l'imminente periodo festivo e per l'intera stagione invernale sono chiaramente al di sopra dell'anno precedente, che è stato d'altronde molto debole a causa della pandemia di coronavirus.
È quanto ha indicato oggi Svizzera Turismo, basandosi sui risultati di un sondaggio condotto tra i fornitori di prestazione del settore. Si tratta comunque di risultati da prendere con le pinze, sottolinea l'organizzazione di categoria: l'inchiesta è stata effettuata alla fine di novembre - prima che la situazione peggiorasse di nuovo con il diffondersi della nuova variante Omicron.
Soprattutto le zone di montagna si sono mostrate cautamente ottimiste: a fine novembre calcolavano il 34% di pernottamenti in più rispetto all'inverno scorso. Se questa previsione dovesse avverarsi, il livello dell'ultimo inverno prima della pandemia (2018/19) sarebbe quasi raggiunto, ha precisato Svizzera Turismo. Nelle campagne e nelle città l'incremento sarebbe in media del 32%.
A rompere le uova nel paniere è però giunta la nuova variante del virus: soprattutto i turisti provenienti dall'estero potrebbero infatti decidere di cancellare le ferie in Svizzera. L'incertezza - secondo Svizzera Turismo - è davvero grande.
La possibilità che il governo introducesse una quarantena obbligatoria ha fatto temere una perdita considerevole di ospiti da mercati esteri importanti come Germania, Benelux, Francia, Italia e Gran Bretagna, soprattutto in vista delle feste natalizie. Nel frattempo, il Consiglio federale ha allentato queste norme - ma l'incertezza rimane.
Il regime di test più severo e il possibile ulteriore inasprimento così come le restrizioni di capacità incontrano il favore degli operatori del settore, anche se rendono la situazione più difficile.