L'Unione svizzera arti e mestieri rifiuta chiusure e telelavoro obbligatorio. Dai partiti reazioni scomposte
L'Usam: restrizioni «inaccettabili e dannose per l'economia». I Verdi Liberali "votano" per la variante blanda. Mentre il Partito socialista plaude al governo: «Finalmente si è deciso di agire». Più critici i Verdi, preoccupazione al Centro
BERNA - L'obbligo di telelavoro è una misura puramente simbolica e le chiusure sono «inaccettabili e dannose per l'economia», secondo l'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam). L'associazione padronale intende quindi «esaminare criticamente» la variante più blanda proposta dal Consiglio federale.
Molte aziende hanno introdotto volontariamente il telelavoro, dove è ragionevole e possibile, afferma l'Usam. Il potenziale per l'Home Office è quindi già esaurito, sostiene un comunicato. Inoltre imprese hanno adottato concetti di protezione mirata che hanno dimostrato la loro efficacia, afferma ancora l'associazione padronale aggiungendo che non ci sono prove di un aumento del rischio di infezione sul posto di lavoro.
Le chiusure inoltre colpirebbero settori che hanno già l'anno scorso hanno perso fatturato. L'Usam respinge quindi fermamente la variante 2 proposta dal Consiglio federale.
Le reazioni dei partiti - Anche i Verdi Liberali preferiscono la variante 1, più blanda. Il Partito socialista afferma invece che la Confederazione sta finalmente reagendo in modo appropriato alla situazione sanitaria.
L'attuazione su larga scala della cosiddetta regola 2G (guarito o vaccinato) per le aree interne è preferibile alle chiusure parziali, ha detto il presidente di Verdi liberali su Twitter. Jürg Grössen sostiene anche l'idea di dover mostrare un test negativo in luoghi dove non è possibile rimanere seduti, come nelle discoteche o nei cori.
Il consigliere nazionale ritiene inoltre che le maschere FFP2 dovrebbero essere obbligatorie. Tutte le misure possibili dovrebbero essere applicate, afferma il partito: qualità dell'aria, misure igieniche, test, telelavoro e naturalmente vaccinazioni.
Socialisti soddisfatti - Il PS è soddisfatto delle proposte. La Confederazione e i cantoni «cominciano finalmente ad agire come dovrebbero per proteggere la popolazione e gli ospedali», ha scritto su Twitter. La quota di persone che hanno ricevuto il booster deve ora essere aumentata rapidamente e le vaccinazioni devono essere offerte "24 ore su 24" fino a Natale.
Inoltre, sono necessari ulteriori aiuti economici e un miglioramento urgente delle condizioni di lavoro nel settore delle cure. Spetta ora ai cantoni - in collaborazione con gli ospedali, gli esperti e il Consiglio federale - decidere rapidamente quali misure sono necessarie per superare la crisi. Per il Ps, le condizioni attuali negli ospedali non sono solo una conseguenza diretta della pandemia, ma anche «una triste testimonianza dei mancati investimenti da parte di ospedali e cantoni per le condizioni di lavoro del personale sanitario».
Verdi delusi: «Fallimento» - Secondo il presidente dei Verdi Balthasar Glättli, le misure per contenere il coronavirus non diventano più efficaci «se il Consiglio federale le mette in consultazione per la seconda volta invece di adottarle».
Misure come l'obbligo dell'home office sono necessarie per contrastare l'ondata attuale, scrive Glättli su Twitter. Eppure «il Consiglio federale non riesce nemmeno a imporre l'obbligo del telelavoro e i test nelle scuole». Si tratta di un «fallimento del governo», afferma il presidente dei Verdi che ha pure criticato l'inazione dei cantoni.
Preoccupazione al Centro - Il presidente dell'Alleanza del Centro Gerhard Pfister esprime comprensione per i provvedimenti proposti dal Consiglio federale in merito ai recenti sviluppi della pandemia di Covid-19. Ma afferma che il partito considera «con preoccupazione» come «queste misure potrebbero influenzare la coesione della Svizzera».
Il consigliere nazionale di Zugo ha commentato le due varianti formulate oggi dal governo sulla rete sociale Twitter. La regola del 2G o quella del 2G-plus significano «ulteriori restrizioni che mettono alla prova la solidarietà della popolazione», ha scritto. L'obiettivo principale rimane quello di garantire l'accesso al sistema sanitario per tutti.
La regola del 2G o la sua formula ancora più restrittiva permettono l'accesso ad attività varie solo per le persone guarite o vaccinate.
Economiesuisse non vuole chiusure - Economiesuisse preferisce la variante 1, meno drastica, delle misure anti-Covid proposte dal Consiglio federale. L'organizzazione mantello dell'economia svizzera in un comunicato stampa si rammarica che la «lunga esitazion»" sulle vaccinazioni di richiamo e la rinuncia ai test nazionali nelle scuole abbiano contribuito alla situazione che si è venuta a creare. Economiesuisse preferisce la regola 2G (accesso a varie attività solo per vaccinati o guariti) più maschere e obbligo di rimanere seduti al tavolo. Tuttavia, chiede che le misure siano limitate al 9 gennaio e che la situazione sia poi rivalutata.
Secondo le imprese, è incomprensibile che il Consiglio federale non sia tornato sulla sua decisione della settimana scorsa di rinunciare ai test ripetitivi. L'economia si sta già prendendo la responsabilità, scrive economiesuisse. Agli occhi dell'associazione, sarebbe più opportuno dare alle aziende un margine di manovra in modo che possano introdurre un regolamento 2G nel quadro dei loro concetti di protezione esistenti. Le aziende hanno interesse a proteggere i dipendenti e i clienti nel miglior modo possibile, scrive l'organizzazione.