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SVIZZERAPer i vaccinati niente fila? «Non superiamo la linea rossa»

13.12.21 - 12:32
Secondo alcuni politici lo stato vaccinale dovrebbe diventare un criterio di selezione in caso di emergenza.
Keystone
Fonte 20Minuten/Claudia Blumer
Per i vaccinati niente fila? «Non superiamo la linea rossa»
Secondo alcuni politici lo stato vaccinale dovrebbe diventare un criterio di selezione in caso di emergenza.
Contrario il copresidente del PS Cédric Wermuth, che sostiene che l'attuale situazione non sia da imputare solo ai non vaccinati.

BERNA - Vaccino obbligatorio per gli over 65 e triage in base allo stato vaccinale. È quanto chiede la consigliera nazionale del Centro Ruth Humbel. «Bisogna prendere maggiormente in considerazione vaccinati e guariti, perché è la minoranza dei non vaccinati che sta causando il sovraccarico sanitario». L’idea è che a tutte le persone sopra i 65 anni venga tolta la possibilità di scegliere se vaccinarsi o meno e che i non vaccinati rinuncino alle cure intensive in caso di ricovero ospedaliero legato al virus. 

Non vaccinati come i fumatori? «No» - Un modello, questo, che non dispiace neanche a Martin Baümle, consigliere nazionale dei Verdi liberali. E non ci sarebbe paragone, a suo parere, con i ricoveri di fumatori, atleti ad alto rischio o persone in sovrappeso, perché queste categorie non hanno mai spinto gli ospedali al limite di capacità. «Ora questo limite lo stiamo raggiungendo a causa delle persone che rifiutano di vaccinarsi. E chi invece l’ha fatto deve improvvisamente mettersi in fila in caso di triage». 

Questione di responsabilità - Per Vera Herzog, consigliera nazionale UDC, la vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria non solo per gli over 65, ma anche per il personale sanitario. E, riguardo al triage, si dice favorevole a rendere lo stato vaccinale una condizione prioritaria. Questo perché, a detta sua, non è accettabile che una persona vaccinata che si è assunta la sua responsabilità verso la società debba rinunciare a cure vitali a favore di una persona non vaccinata. 

«Non è sostenibile» - In disaccordo l’Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM), che sottolinea che definire «lo stato vaccinale come criterio di triage non è sostenibile». La presa di posizione è arrivata dopo che Oncosuisse, preoccupata per un possibile peggioramento dell’accesso alle cure intense per i malati di cancro, ha chiesto in una lettera aperta la revisione delle linee guida per il triage. 

«Non superiamo la linea rossa» - Anche il copresidente del PS svizzero Cédric Wermuth considera l’idea di dare la precedenza a vaccinati e guariti nel triage «una linea rossa che non deve essere superata in nessuna circostanza». Questo perché, sostiene, le cause dell’attuale situazione sono multiformi e non possono essere attribuite esclusivamente ai non vaccinati: «Stiamo assistendo a un drammatico fallimento della politica: regime di test inadeguato, vaccinazione di richiamo in ritardo, personale infermieristico insufficiente».

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