In media 107mila franchi. Il ricovero in terapia intensiva 73mila. Così il Covid ha messo in crisi gli ospedali svizzeri
Uno studio dell'Ufficio federale di statistica ha analizzato l'impatto finanziario e organizzativo della pandemia sulle strutture sanitarie. Deficit di 800 milioni nel 2020. Colpita soprattutto la regione del Lemano
LOSANNA - Gli ospedali svizzeri soffrono per la quinta ondata. Ma non è che prima fossero tanto in salute. Le finanze e l'organizzazione delle strutture sanitarie non si sono mai completamente riprese dal duro colpo inferto dalla pandemia nel 2020. Lo dice uno studio condotto dall'Ufficio federale di statistica (Ust).
L'ondata lunga - L'anno scorso in Svizzera sono diminuiti sia il numero di ospedalizzazioni (–5%) sia quello delle persone anziane residenti in una casa per anziani (CPA) medicalizzata (–6%). È invece cresciuto fortemente il numero di decessi negli ospedali (+8%) e ancor più quello nelle CPA medicalizzate (+16%). Negli ospedali sono aumentate anche le ore in terapia intensiva. Ospedali e case anziani hanno chiuso l’anno con disavanzi da record, pari a rispettivamente 800 e 400 milioni di franchi.
In circa dodici pagine, la pubblicazione straordinaria intitolata «Impatto della pandemia di COVID-19 sui servizi sanitari nel 2020» illustra in dettaglio come l'impatto maggiore si è avuto con la seconda ondata, in autunno: meno di un quarto delle ospedalizzazioni (40 871 in totale) sono avvenute in primavera, al momento del primo picco pandemico. È a partire da fine settembre che si è registrata la maggior parte (69%) delle ospedalizzazioni con COVID-19.
Nel complesso, nel 2020 sono stati registrati circa 72 000 ricoveri in meno rispetto agli anni precedenti (–5%). A calare maggiormente sono stati i ricoveri per malattie del sistema osteoarticolare (meno 8 per cento). È diminuito di circa 4000 unità anche il numero di ospedalizzazioni per tumore (–16%).
Picchi nei reparti di terapia intensiva - Nell’arco dell’anno, il numero di ore in terapia intensiva è invece aumentato del 4%. Quasi un quinto delle ore in terapia intensiva si riferisce a pazienti con COVID-19. Anche il numero di decessi negli ospedali (+2015, +8%) è aumentato, e ancor più nelle CPA medicalizzate (+4978, +16%). Nelle case anziani medicalizzate, da metà ottobre a fine anno l'aumento della mortalità è stato dell’80%.
La voragine finanziaria - Rispetto all’anno precedente, gli ospedali hanno chiuso il 2020 con un deficit finanziario in rialzo del 44% per l’intero sistema, corrispondente a oltre 800 milioni di franchi, per il quale solo il 7% (55 mio. di fr.) presentava una copertura. Nel 2020, fatto senza precedenti dal 2012, i redditi generati dalle prestazioni ai pazienti sono diminuiti di oltre 300 milioni di franchi (–1%).
Anche le case anziani medicalizzate hanno chiuso l’anno con un deficit rispetto all’anno precedente, 380 milioni di franchi (+25%). Nella regione del Lemano, quasi metà delle strutture hanno chiuso l'anno in rosso (49 per cento, contro il 31 per cento dell'anno precedente). Solo un terzo di questo deficit è stato sanato grazie agli enti pubblici e a fondi privati.
Un virus costoso - In base allo studio, i pazienti Covid hanno corso un rischio doppio di dover essere ricoverati in terapia intensiva (il 12 contro il 5%) rispetto alle altre ospedalizzazioni. Il tempo che vi hanno trascorso è tre volte maggiore (in media 232 ore contro 72). Una volta ricoverati in terapia intensiva, i pazienti Covid hanno rischiato di essere intubati quattro volte più di quelli senza (il 40 contro il 9%). Infine, la probabilità di morire in ospedale è stata cinque volte superiore rispetto agli altri pazienti (il 12,4 contro il 2,4%).
I costi delle ospedalizzazioni riflettono l’intensità dei trattamenti che si sono resi necessari: si sono attestati quasi al doppio di quelli per le ospedalizzazioni senza Covid (22 978 contro 12 613 fr.). Il costo medio delle ospedalizzazioni che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva ammonta a 73 532 franchi; per quelle che hanno richiesto l’intubazione raggiunge i 107 877 franchi.