Per 15 associazioni sanitarie servono «misure immediate» per fermare la pandemia. Ma anche interventi a lungo termine
BERNA - Il Covid ha portato «al limite» le capacità del sistema sanitario svizzero. «L'accesso della popolazione alle cure è seriamente minacciato». È l'allarme lanciato da 15 associazioni in una lettera aperta inviata ieri al Consiglio federale, al Consiglio nazionale e agli Stati. L'appello chiede a Berna di «mettere in atto al più presto misure di sostegno ai professionisti della salute».
A poche ore dalla decisione del governo sulle nuove misure anti-Covid - attesa per oggi alle 14 - il grido d'aiuto suona come un chiaro messaggio. I firmatari sono tra gli altri l’Associazione svizzera degli infermieri, l'associazione dei medici Fmh, Oncosuisse, il sindacato Ssp/Vpod, l'associazione delle Cure d'urgenza e delle Cure di lunga durata, Syna.
Il settore sanitario è decisamente sotto pressione, si legge nella lettera. «Molti operatori si ammalano, vengono messi in quarantena e in isolamento, riducono l'orario di lavoro o addirittura abbandonano la professione. Questo causa una penuria di personale che diminuisce ulteriormente la capacità degli ospedali».
Le 15 associazioni invocano «delle misure immediate per fermare la quinta ondata». Più a lungo termine, devono essere prese «delle misure per evitare un'emorragia di professionisti dal settore sanitario legata al peggioramento delle condizioni di lavoro». Finora, sottolineano i firmatari, nessuna misura è stata presa per migliorare le condizioni quadro ed alleggerire il carico di lavoro di medici e infermieri.