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SVIZZERA / EUROPA2G, tamponi e quarantene: le regole per un Natale all'estero

19.12.21 - 08:03
Spagna, Germania, Balcani? Ecco cosa dovete sapere se volete andare all'estero durante le Feste
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Fonte A. Rosser / 20 Minuten
2G, tamponi e quarantene: le regole per un Natale all'estero
Spagna, Germania, Balcani? Ecco cosa dovete sapere se volete andare all'estero durante le Feste
Attenzione anche al ritorno in Svizzera: è necessario un tampone

BERNA - Desiderate recarvi in Austria per Natale, o in Spagna con gli amici per Capodanno? Ecco una panoramica delle misure valide in entrata per i principali Paesi europei, tra quarantene, tamponi e certificati.

In Germania, la situazione è al momento semplice per le persone vaccinate o guarite: devono solo registrare elettronicamente (e in anticipo) il loro arrivo. Da quando la Germania ha inserito la Svizzera tra le zona ad alto rischio, la situazione è invece più difficile per i non vaccinati, per cui si applica una quarantena di dieci giorni. È comunque possibile terminarla dopo cinque giorni, esibendo un test negativo. Le persone che rimangono nel paese per meno di 24 ore e i frontalieri, lo ricordiamo, sono esenti dall'obbligo di quarantena.

Chi vuole entrare in Austria senza complicazioni dal 20 dicembre ha bisogno di un certificato "2G" e di un test PCR attuale (a meno che non sia stata fatta la terza dose). L'ingresso con un certificato "2G" senza alcun tampone è possibile, ma viene richiesta una registrazione prima di partire, e sarà necessario mettersi in quarantena. Si potrà uscire dall'isolamento solo mostrando il risultato negativo di un test PCR. All'interno del paese, poi, solo le persone guarite o vaccinate sono ammesse a ristoranti, musei, cinema, teatri o anche negozi non essenziali. I bar sono chiusi e l'uso di mascherine FFP2 è obbligatorio al chiuso e nei trasporti pubblici.

La situazione per entrare in Italia ha fatto discutere molto recentemente da quando il Ministro della Salute Roberto Speranza ha introdotto una quarantena di cinque giorni per i non vaccinati che entrano in Italia da uno Stato europeo. Chi è vaccinato o guarito, invece, può circolare liberamente dopo aver presentato un tampone negativo. I frontalieri e i bambini sotto i dodici anni sono esentati dalla quarantena. Per viaggiare sul trasporto pubblico in Italia, lo ricordiamo, è in vigore il certificato "3G" (valgono anche i tamponi). Per ristoranti, bar e club, si applica invece il "2G". Va ricordata inoltre la compilazione del Passenger Locator Form (PLF) prima dell’entrata nel Paese.

Anche in Portogallo, tutti i viaggiatori devono essere in grado di mostrare un test PCR o antigenico negativo all'ingresso. Va inoltre compilato un modulo di registrazione elettronico. Nei ristoranti, nelle palestre e negli eventi, si applica il "3G", e nei club e nei bar il "2G+" (ovvero si richiede anche un test negativo alle persone vaccinate o guarite).

Più difficile le modalità d'ingresso nel Regno Unito, recentemente colpito da un esplosione di casi di Omicron. Chi vuole recarsi oltremanica deve registrarsi online e presentare un test PCR negativo prima della partenza, per poi farne un altro all'arrivo, entro il secondo giorno dall'ingresso. Le persone non vaccinate, oltre ai due test, devono invece rimanere in quarantena per dieci giorni, effettuando un ulteriore tampone all'ottavo giorno.

Entrare in Spagna sembra essere più semplice: oltre a un modulo di iscrizione elettronico, l'obbligo di Certificato Covid ("3G") si applica a tutti i viaggiatori di età superiore ai dodici anni. La mascherina è poi obbligatoria al chiuso e se non si può mantenere una distanza minima di un metro e mezzo. Anche per le attività del tempo libero si applica il "3G".

Per recarsi in Francia, i non vaccinati devono presentare un tampone negativo (non più vecchio di 24 ore). Il requisito non è invece necessario per i vaccinati e per i bambini sotto i dodici anni. In ogni caso, tutte le persone che entrano nel paese devono compilare una dichiarazione di assenza dei sintomi. Da metà dicembre, le persone con più di 65 anni sono considerate vaccinate solo se possono fornire la prova della vaccinazione di richiamo.

Per quanto riguarda i Paesi dei Balcani, per poter entrare in Albania, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia si applica generalmente ancora la regola "3G", quindi vaccinati, recuperati o testati. Attenzione al Kosovo, dove per l'ingresso è necessaria almeno una dose di vaccino.

Occhio poi al ritorno in Svizzera: il Consiglio federale ha venerdì adeguato il regime dei test valido per l’entrata nel nostro Paese. Dal 20 dicembre oltre ai test PCR, eseguiti al massimo 72 ore prima, saranno accettati anche i test antigenici rapidi eseguiti non oltre 24 ore prima. L’obbligo di un secondo test a cui sottoporsi dai 4 ai 7 giorni dopo l’arrivo in Svizzera non si applicherà invece più a chi è vaccinato o guarito.

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