È successo a una donna del Canton San Gallo. Un suo reclamo era stato reso pubblico su una bacheca aziendale
GOSSAU - Saskia M. lavora nel settore sanitario. E si occupa anche di pazienti Covid. Si tratta pertanto di una persona che da quasi due anni si trova al fronte. Per lei è dunque inaccettabile che ci sia gente che non rispetta le attuali regole di comportamento. In questo caso si parla dell'obbligo di mascherina sul trasporto pubblico.
Il suo tragitto casa-lavoro la porta quotidianamente a passare con il bus nei pressi del centro logistico Coop di Gossau (SG). Ed è proprio su quel bus che spesso e volentieri incontra dipendenti Coop che non indossano la mascherina. Una situazione, questa, che non tollera. In determinati casi si è rivolta a queste persone, invitandole a utilizzare il dispositivo di protezione. A uno di loro, che l'avrebbe minacciata, ha inoltre risposto: «Forse tra qualche giorno mi troverò a curarla», come riportano oggi i giornali del gruppo CH Media.
Il reclamo e gli insulti - Stufa della situazione, Saskia M. ha poi deciso di rivolgersi direttamente a Coop attraverso Twitter. «Negli ultimi venti mesi ho visto morire numerose persone. Non ho nessuna comprensione per i vostri dipendenti che non indossano la mascherina. Per favore, assumetevi la responsabilità come azienda» ha scritto. In seguito, la situazione non è migliorata. Anzi, è peggiorata per Saskia M. A bordo del bus diversi dipendenti Coop hanno cominciato a parlare male di lei. A insultarla, dandole anche della «puttana».
Ma cos'è successo? Qualcuno ha stampato il suo reclamo e lo ha appeso - senza anonimizzarlo - alla bacheca del centro logistico Coop. E così la donna è stata messa alla berlina.
Le scuse di Coop - Nel frattempo da parte di Coop sono giunte delle scuse. Una portavoce - interpellata dai giornali CH Media - afferma che un tale comportamento da parte dei dipendenti non viene in alcun modo tollerato. Nei confronti dei responsabili saranno valutate delle misure disciplinari.