Per la Presidente del Governo zurighese vanno abbozzate le basi per chiarire di concreto cosa s'intende con "obbligo"
Al momento intorno al tema c'è troppa confusione: «Una discussione tossica che alimenta solo l'odio e la paura»
ZURIGO - Rendere la vaccinazione Covid obbligatoria? «Poco attraente e non esattamente liberale, ma comunque meglio rispetto ad un triage che di etico ha ben poco».
Lo ha dichiarato la Presidente del Governo zurighese, Jacqueline Fehr, in alcune dichiarazioni rilasciate oggi ai giornali del gruppo Tamedia e alla Neue Zürcher Zeitung. Secondo la politica del PS, l'argomento di un obbligo vaccinale va affrontato, in quanto sarebbe un'opzione migliore rispetto al triage o alla continua alimentazione della rabbia verso i non vaccinati.
In particolare viste le basse quote vaccinali (circa il 69% a Zurigo, il 70% a livello nazionale), per la Presidente del Consiglio di Stato zurighese bisogna iniziare a valutare l'opzione di un obbligo preparando una base legale: «Il processo sarà lungo e va iniziato, proprio perché è un grande passo per la nostra società dovremmo farlo in modo democratico», ha affermato Fehr, «iniziando a lavorare ora sulla base legale, il parlamento potrà discuterne in primavera, e il popolo potrà esprimersi in estate».
Multe ai non vaccinati? «Un circolo vizioso»
Avere un progetto sul tavolo permetterebbe di avere qualcosa di concreto, mettendo fine «alla discussione tossica in cui ognuno si immagina qualcosa di diverso quando parla di "vaccino obbligatorio"», ciò che alimenta la rabbia dei vaccinati e i timori dei non vaccinati, secondo Fehr. «Con un progetto può essere anche chiarito che anche se la vaccinazione è obbligatoria, nessuno sarà costretto fisicamente a vaccinarsi».
In particolare, per l'esponente del PS la legge dovrebbe soddisfare tre condizioni: «Deve essere limitata a tre anni ed esclusivamente al Covid, dev'essere ancora necessaria a livello epidemiologico al momento della sua entrata in vigore, e il focus deve essere sul vaccino, non sulle multe».
«Sono contro le multe» ha spiegato a tal riguardo la politica, illustrando che provocherebbero solo un circolo vizioso: «Chi non paga la multa genera spese e fa aumentare la burocrazia, finisce per scontare una pena detentiva mettendo a pericolo altri detenuti, e in più dopo tutto questo non sarebbe ancora vaccinato, e ricomincerebbe tutto da capo».
La via? Quella del Certificato
Quindi come dovrebbe comportarsi lo Stato nei confronti delle persone che rifiutano i vaccini? Per Fehr bisogna continuare la via del Certificato Covid, valutando l'introduzione di un «obbligo vaccinale» per poter puntare su determinati strumenti volti a raggiungere i non vaccinati.
«La vaccinazione obbligatoria crea essenzialmente la base per le autorità per entrare in contatto diretto con i non vaccinati». Che cosa s'intende? «Chiamate per appuntamenti, promemoria nel caso di dimenticanza, un colloquio diretto con un consulente o con un esperto». Coloro che nonostante tutto non ci stanno, restano esclusi «da alcune offerte della vita pubblica, almeno finché la vaccinazione è obbligatoria».
Arrivando in tema natalizio, quali sono i regali di Natale che vorrebbe la Fehr? Ai giornali del gruppo Tamedia l'esperta politica ha risposto: «Il primo che smettessimo immediatamente di incolpare l'un l'altro, il secondo che diventassimo tutti un po' più tranquilli (in quanto nessuno è senza difetti) e il terzo desiderio è quello di avere più spirito d'unione, per superare tutti insieme questa crisi».