Un comitato, formato da un centinaio di avvocati, scrive ai presidenti delle Camere
BERNA - In una lettera alle presidenze del parlamento federale, un comitato di giuristi ha chiesto "il ripristino dell'ordinamento costituzionale di base" in Svizzera. Viene ritenuto anticostituzionale soprattutto il requisito del certificato 2G (Geimpft e Genesen, vaccinati o guariti in tedesco).
L'estensione dell'obbligo del certificato per frequentare vari spazi rappresenta un grave e permanente intervento nei diritti fondamentali dei cittadini, si legge nella lettera pubblicata oggi e firmata da un centinaio di giuristi e avvocati di tutta la Svizzera.
«Regime discriminatorio» - Non è soddisfatta una sola condizione per l'introduzione di un regime così rigido e altamente discriminatorio contro circa due milioni di persone che vivono in Svizzera, affermano in firmatari. Non c'è alcuna una minaccia effettiva e significativa per la salute pubblica, nessun eccesso di mortalità e nessun sovraccarico degli ospedali. E non è nemmeno provata l'utilità delle misure, sostengono.
«Coercizione totalitaria» - Il fatto di escludere persone sane, e senza possibilità di test, da ampi settori della vita pubblica non può essere giustificato in alcun modo, né epidemiologicamente né giuridicamente. L'obiettivo del Consiglio federale nel suo insieme sembra essere quello di costringere la parte riluttante della popolazione svizzera non vaccinata ad essere vaccinata con "una coercizione sempre più totalitaria", aggiunge la lettera ai presidenti del parlamento.
Secondo il sedicente comitato di giuristi il Consiglio federale viola più volte la Costituzione con una serie di "misure insensate e pericolose". Il Parlamento dovrebbe quindi invitare l'esecutivo a determinare come ripristinare l'ordine costituzionale di base.