Sono decine i casi registrati in questa prima settimana dell'anno.
Particolarmente colpiti i cantoni Zurigo, Lucerna e San Gallo.
ZURIGO - Ai truffatori telefonici non manca l'immaginazione quando si tratta di turlupinare il prossimo spacciandosi per lontani parenti, agenti di polizia o impiegati di banca. Le polizie di Lucerna, Zurigo e San Gallo segnalano diversi raggiri del genere, messi a segno nei primi giorni di gennaio, che hanno fruttato ai manigoldi un facile bottino. Le vittime sono sovente persone anziane.
Solo a Zurigo, nella prima settimana di gennaio sono stati segnalati dozzine di tentativi di truffa per telefono. In cinque casi i malviventi hanno avuto successo riuscendo a mettere le mani su oltre centomila franchi in totale.
Lo stratagemma cui ricorrono è quasi sempre lo stesso: spacciandosi per agenti o parenti, ed esprimendosi in tedesco o in dialetto svizzero tedesco, riescono ad insinuare nelle loro vittime il timore di perdere del denaro o i loro beni. Poiché simili raggiri sono frequenti, la polizia zurighese invita la popolazione a non consegnare valori o denaro a persone sconosciute.
Una raccomandazione che vale anche per altri cantoni, poiché tali misfatti non conoscono confini: a San Gallo, un falsa poliziotta è riuscita a farsi consegnare da una donna di 66 anni ben 34 mila franchi. La falsa agente è riuscita ad impaurire la donna dicendole di aver trovato, negli effetti personali di due uomini in stato di arresto, un calepino col suo nome e indirizzo. Da qui la richiesta all'anziana di mettere il denaro in sicurezza consegnandolo alla polizia. In una nota diffusa oggi, le autorità sangallesi fanno stato di altri tentativi di truffa simili da parte di delinquenti che si spacciano per poliziotti.
A Lucerna, in due casi i malviventi sono riusciti ad intascare diverse decina di migliaia di franchi. Dall'inizio dell'anno sono giunte alla polizia circa una quindicina di segnalazioni di chiamate telefoniche sospette. In un caso, la consegna del denaro è avvenuta davanti all'abitazione della vittima. I malfattori si sono presentati quali impiegati di banca, ma la polizia cantonale fa presente che la tattica include anche il falso agente e il falso nipote. A volte il tentativo fallisce, ma troppo spesso riesce, sottolinea la nota della polizia lucernese.