Con la tecnica del cash trapping, un 44enne si appropriava del resto in contanti. Una volta scoperto, è stato licenziato
BERNA - È successo in una stazione ferroviaria elvetica: molti viaggiatori si erano lamentati del fatto che un distributore automatico non dava il resto in contanti. Si pensava a un difetto tecnico, finché non è stata scoperta la verità: l'apparecchio era stato manipolato da qualcuno per impossessarsi dei soldi.
Si chiama cash trapping, una tecnica che prevede l'inserimento nel distributore di un oggetto metallico che impedisce la fuoriuscita del denaro. Ed è la tecnica che è stata messa in atto in questo caso, come reso noto dal settimanale Schweiz am Wochenende.
La videosorveglianza ha infatti permesso di osservare una persona che, in undici occasioni, si avvicinava all'apparecchio in questione per inserirvi un sistema di blocco. Un oggetto che veniva poi prelevato in seguito. Con i soldi.
E l'autore dei furti era un collaboratore delle FFS, membro di una squadra di pulizia. Secondo quanto riferito dalla testata, lavorava per l'ex regia federale da venticinque anni e non aveva mai commesso qualcosa di illecito. L'uomo - un 44enne - nega il suo coinvolgimento nel fatto in questione. Il collaboratore è comunque stato licenziato in tronco. Una decisione confermata dal Tribunale amministrativo federale (TAF).
Di recente, il TAF si era chinato sul licenziamento di un dipendente FFS che non controllava correttamente i freni dei treni, in quanto inseriva dei dati fittizi nel sistema. Anche allora i giudici avevano dato ragione alle FFS.