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SVIZZERA«Con il booster le restrizioni devono cadere»

11.01.22 - 12:08
La dose di richiamo protegge molto efficacemente dai ricoveri, stando ai dati pubblicati dall'UFSP.
Uni Fribourg
Fonte 20Minuten/D.G C.P.
«Con il booster le restrizioni devono cadere»
La dose di richiamo protegge molto efficacemente dai ricoveri, stando ai dati pubblicati dall'UFSP.
Di conseguenza, l'economista Reiner Eichenberger auspica un ritorno alla normalità non appena tutti coloro che vogliono l'avranno ricevuta. Non tutti però la pensano come lui.

BERNA - Gli attuali dati dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) mostrano che il cosiddetto booster protegge molto bene e nella grande maggioranza di casi evita un ricovero ospedaliero: fino a ieri (10 gennaio) l'UFSP ha registrato un totale di 451 ricoveri nonostante le tre dosi di vaccino. Solo undici persone senza malattie pregresse sono finite in ospedale dopo essere state vaccinate tre volte.

Restrizioni quasi del tutto ingiustificate - Per l'economista Reiner Eichenberger la situazione è chiara: «Al più tardi quando tutti coloro che vogliono ricevere la terza dose l'avranno ricevuta, e quindi avranno un'ottima protezione contro il ricovero, le restrizioni dovranno essere revocate». Già ora non c'è quasi più alcuna giustificazione per le misure: «Vediamo che Omicron sta diventando più mite. Ora sappiamo anche che, con un certo incentivo economico, potremmo ampliare i posti letto di terapia intensiva in caso di emergenza. L'infezione è già in uno stadio avanzato e stiamo facendo grandi passi avanti anche nello sviluppo di farmaci», ha aggiunto, intervistato da 20 MInuten.

Varianti che si indeboliscono - Eichenberger affronta anche il tema dello sviluppo delle varianti: «Secondo il bollettino dell'UFSP, la diffusione della variante Delta è aumentata di nuovo dal 23 dicembre e in alcuni casi ha respinto nuovamente Omicron. Tuttavia, non c'è stato alcun aumento del numero di pazienti Covid negli ospedali. Sembra che anche la variante Delta si stia dunque indebolendo perché non riesce più a trovare sufficienti persone senza immunizzazione». Tutti questi fattori, per Eichenberger, sono chiari segnali che una revoca delle misure sarà presto giustificabile.

«Bisogna sperare in uno scenario favorevole» - Rudolf Minsch, capo economista di Economiesuisse, afferma dal canto suo: «Non appena si potrà escludere il rischio di sovraccaricare gli ospedali, sarà necessario agire di conseguenza». Al momento, però, nessuno sa quando questo accadrà. «È un'ottima notizia che le vaccinazioni di richiamo proteggano così bene dal ricovero. Dobbiamo ancora stare attenti, ma i segnali indicano che le malattie gravi e i ricoveri non aumenteranno troppo nonostante i tanti contagi».

Le sorprese sono dietro l'angolo - Minsch è tuttavia consapevole che «questa pandemia ci ha insegnato che dobbiamo aspettarci sempre delle sorprese». Non a caso gli esperti della task force Covid-19 e dell'UFSP hanno elaborato scenari diversi. «Dobbiamo lavorare con tutte le informazioni disponibili e sperare che si verifichi lo scenario favorevole». Quello che fa Economiesuisse è mettere nella giusta luce le cifre esistenti. «Ad esempio, abbiamo chiaramente chiesto un accorciamento della quarantena e dell'isolamento, visto che i dati scientifici hanno dimostrato che ciò è possibile».

Presto per cantare vittoria - Jan Fehr, professore e capo del Dipartimento di salute pubblica dell'Università di Zurigo, esorta però alla prudenza: «Omicron ha creato un nuovo punto di partenza. Non vogliamo un lockdown ora, ma non possiamo nemmeno rimuovere tutto. Se le misure venissero revocate ora, un gran numero di persone si ammalerebbe rapidamente, il che non riguarda solo il sistema sanitario».

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