L'esercente del Walliserkanne di Zermatt ha presentato una querela contro le autorità che lo avevano arrestato.
La querelle era iniziata lo scorso mese di ottobre quando il ristorante era stato chiuso per aver più volte violato le regole anti-Covid-19.
SION - Uno dei gestori dei ristoranti di Zermatt (VS) che sono stati arrestati lo scorso novembre dalla polizia vallesana per aver ripetutamente disatteso le misure anti-Covid, si ribella e ha portato il caso in tribunale.
«Il caso è attualmente oggetto di un procedimento contro i proprietari e i gestori, nonché di una contro-querela da parte di uno di questi ultimi», ha detto oggi la procura vallesana all'agenzia Keystone-ATS, confermando un notizia dell'emittente cantonale Canal 9. Le indagini sono ancora in corso, ha aggiunto la fonte.
I tre esercenti del ristorante Walliserkanne di Zermatt (VS) - una coppia e il loro figlio - sono stati arrestati il 31 ottobre dopo aver rifiutato ripetutamente di rispettare le misure sanitarie introdotte dalle autorità per combattere la diffusione del coronavirus, in particolare il controllo dei certificati Covid. Il ristorante era stato chiuso due giorni prima per decisione del Consiglio di Stato, ma nonostante l'installazione di blocchi di cemento da parte della polizia davanti al locale, i tre avevano continuato a servire i clienti. Fra l'altro improvvisando un bar su tali blocchi, come si poteva vedere da numerose foto apparse sui media e nei social.
I ristoratori non erano stati posti in detenzione preventiva perché il tribunale delle misure coercitive non ha accolto la richiesta del ministero pubblico vallesano, ritenendo che le condizioni per la detenzione non fossero soddisfatte.