Da domani l'ex presidente di Raiffeisen sarà alla sbarra per i reati (tra gli altri) di truffa e appropriazione indebita
Lui e l'ex numero uno di Aduno hanno già passato 106 giorni in detenzione preventiva. Entrambi respingono ogni addebito.
BERNA - Uno dei coimputati nel processo contro l'ex numero uno della banca Raiffeisen Pierin Vincenz è positivo al Covid e si trova in isolamento. Il processo può comunque iniziare come previsto domani.
L'interrogatorio del coimputato è stato posticipato al 9 febbraio, ha detto a Keystone-ATS il Tribunale distrettuale di Zurigo confermando una notizia dell'emittente regionale "TeleZüri".
L'uomo positivo al Covid è accusato di complicità nei controversi rilevamenti di società, poi passati sotto il controllo di Raiffeisen e della società di carte di credito Aduno. Per lui, la pubblica accusa chiede una condanna a due anni di detenzione con la condizionale.
Il processo dovrebbe quindi aprirsi domani in presenza dei due imputati principali, ossia Pierin Vincenz e il suo collega in affari ed ex numero uno di Aduno Beat Stocker, e altri quattro coimputati.
I due imputati principali, che respingono gli addebiti ed hanno passato 106 giorni in detenzione preventiva, devono rispondere di truffa per mestiere, appropriazione indebita, falsità in documenti, amministrazione infedele e corruzione passiva.
Per loro, il Ministero pubblico chiede una condanna a sei anni da scontare. Secondo l'accusa, Pierin Vincenz avrebbe intascato illecitamente 9 milioni di franchi e Stocker 16 milioni attraverso le partecipazioni in società poi rilevate da Raiffeisen e Aduno. Vincenz è anche accusato di aver accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.
A causa dell'alto numero di partecipanti previsto e del grande interesse dei media, il processo non si tiene nell'aula del Tribunale distrettuale di Zurigo, ma nella vicina sala concerti del Volkshaus.