Secondo Inclusion Handicap le valutazioni vengono fatte con l'obiettivo di evitare il versamento dell'invalidità.
BERNA - Le perizie mediche hanno un ruolo decisivo nella valutazione della capacità lavorativa delle persone con disabilità e di conseguenza sul diritto a una rendita dell'assicurazione invalidità (AI). Dalle segnalazioni raccolte da Inclusion Handicap emerge però che alcuni istituti e esperti non soddisfatto requisiti di base per garantire la qualità della valutazione.
L'87% delle persone interessate riferisce che gli esperti non hanno esaminato il loro problema di salute, la loro disabilità o qualsiasi altra limitazione delle loro capacità. Quasi il 74% descrive l'atmosfera durante il colloquio come pessima o cattiva, spiega l'organizzazione mantello delle associazioni di disabili in un comunicato stampa e un rapporto pubblicati oggi. In queste condizioni, non è possibile redigere valutazioni affidabili.
Inclusion Handicap sottolinea inoltre che le perizie sono troppo spesso assegnate e redatte con l'obiettivo di evitare, se possibile, che si arrivi a versare una rendita di invalidità. Invita quindi la commissione di garanzia della qualità, che agisce come organo di controllo, e i responsabili dell'AI ad analizzare la cooperazione con gli istituti di valutazione e gli esperti che non soddisfano gli standard minimi.
Esperti «discutibili» - Le nuove disposizioni applicabili dall'inizio di quest'anno che prevedono una maggiore trasparenza sono positive, ma non migliorano la situazione per tutti gli assicurati, afferma Petra Kern, responsabile del dipartimento assicurazioni sociali di Inclusion Handicap citata nel comunicato. «Gli istituti e gli esperti discutibili sono noti a tutti. I casi basati sulle loro perizie devono essere esaminati e il diritto alla rendita delle persone interessate deve essere rivisto», ha aggiunto.
Alla fine del 2019 i media hanno evidenziato una serie di malfunzionamenti nel campo delle perizie mediche che hanno suscitato interventi politici in Parlamento. Il consigliere federale Alain Berset aveva annunciato l'avvio di un'inchiesta esterna per analizzare i problemi e determinare le misure correttive. I risultati sono disponibili dall'autunno 2020.
Inclusion Handicap aveva accolto con favore questa iniziativa, aprendo un centro di segnalazione online per le perizie AI a inizio 2020. Tra febbraio e ottobre di quell'anno, sono state inoltrate più di 700 segnalazioni da parte di assicurati, dei loro rappresentanti legali e di medici curanti. La valutazione di 613 dichiarazioni tra la fine di febbraio 2020 e la fine di ottobre 2021 ha rivelato un gran numero di malfunzionamenti. Il relativo rapporto è stato pubblicato oggi da Inclusion Handicap.
In base al nuovo regolamento le perizie dell'AI a disciplina unica possono sfociare in una procedura di conciliazione solo se la persona si oppone attivamente all'esperto nominato. »Purtroppo, però, questo non cambia il fatto che alcuni uffici AI assegnano deliberatamente perizie in modo orientato al risultato», afferma l'associazione. Per evitare di ritrovarsi nelle mani di esperti inaffidabili, l'organizzazione sul suo sito web fornisce informazioni sulla procedura di assegnazione delle perizie e sui passi da intraprendere quando si intende contestare l'esperto.
L'UFAS respinge le critiche - Per l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) le liste di Inclusion Handicap non sono verificabili e quindi non ammissibili dal punto di vista giuridico. Ogni anno vengono effettuate circa 15'000 valutazioni. Il Centro di segnalazione si concentra sui casi negativi, che sono una minoranza, e non sulle valutazioni positive, ha detto l'UFAS, aggiungendo che gli esperti sono stati informati dei rimproveri formulati nell'ambito di nuovi contratti dovuti alla legislazione appena entrata in vigore.