L'obbligo del certificato è «dannoso» per molti settori
Ne sono convinti l'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam), GastroSuisse, la Federazione svizzera dei centri fitness e di salute (FSCFS), EXPO EVENT e SwissDrink
BERNA - C'è soddisfazione negli ambienti economici per l'abolizione domani dell'obbligo di telelavoro e di quarantena, annunciata oggi dal Consiglio federale. Traspare invece rammarico per il mantenimento, ancora almeno per due settimane, del certificato Covid.
L'obbligo di presentare un pass sanitario è «dannoso» per molti settori, scrivono l'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam), GastroSuisse, la Federazione svizzera dei centri fitness e di salute (FSCFS), EXPO EVENT e SwissDrink in un comunicato congiunto. L'approccio «esitante» del Governo rappresenta una grossa e inutile perdita di fatturato e impedisce qualsiasi pianificazione per i settori interessati, scrivono.
In poche parole, quello che viene chiesto è un ritorno alla normalità. «La Svizzera deve imparare a vivere con il virus, senza che i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione siano limitati in modo sproporzionato», aggiungono, proponendo di nuovo un giorno della libertà (Freedom Day) in cui tutte le misure siano revocate.
Viene per contro manifestato apprezzamento per l'estensione degli aiuti per casi di rigore. Molte aziende stanno lottando per sopravvivere e il sostegno finanziario è essenziale, sottolineano.
Su Twitter, economiesuisse si dice sollevata per quanto annunciato oggi e giudica positivamente la prospettiva di una soppressione dell'obbligo di certificato. L'organizzazione si aspetta allentamenti estesi il più possibile il 17 febbraio.