Un uomo ha aggredito un’infermiera per avergli intimato di indossare correttamente la mascherina a bordo di un treno.
Solo l’amica che si trovava con lei l’ha aiutata: «Nessun altro passeggero è venuto in mio aiuto.
WINTERTHUR - Tirate per i capelli e ceffoni in testa. È quanto ha dovuto subire un’infermiera di cure intense lo scorso 20 gennaio, dopo aver chiesto a un passeggero che si trovava sul suo stesso treno di indossare la mascherina correttamente.
Non era la prima volta che F.B.* faceva questo tipo di osservazione a qualcuno circolando in treno: «Dato che mi occupo di molti pazienti Covid e devo vivere così tanta sofferenza, mi sento in dovere di garantire che le misure vengano rispettate sul treno», spiega la donna ai colleghi 20Minuten. Ma la reazione della persona a cui si è rivolta in questo episodio è stata decisamente inaspettata.
L’uomo, che si trovava come lei sulla S11 tra Aarau e Wila (ZH), ha infatti risposto alla sua richiesta con la violenza, sia verbale che fisica. «Mi ha detto che ero una psicopatica, mi ha tirato i capelli e mi ha colpito più volte con la mano aperta sul retro della testa», racconta. Il soggetto, in preda all’ira, l’avrebbe poi spinta giù per le scale del treno. Solo l’amica avrebbe provato a strapparlo via da lei: «Mi sentivo così sola, nessun altro passeggero è venuto in mio aiuto», commenta la malcapitata.
Scesa alla stazione di Winterthur, F.B. è riuscita a scattare delle foto all’uomo dall’esterno del treno. Ma lui l’ha seguita: «Ha preso il mio telefono e l'ha buttato a terra». Due giovani che hanno assistito alla scena hanno però chiamato la polizia.
A causa dell’aggressione, l’infermiera ha riportato un grave livido alla mano e ha sofferto di mal di testa, lesioni documentate dal referto di pronto soccorso. Ma sono le conseguenze psicologiche a pesare maggiormente, e confessa che ora ha paura di prendere il treno: «Mi prendo cura dei pazienti Covid ogni giorno, mi fa male che io sia stata punita per questo».
Le indagini volte a identificare l’uomo sono state avviate immediatamente, assicura Philipp Wieland, vice comandante della polizia comunale di Dübendorf. «Ulteriori chiarimenti sui possibili responsabili sono ancora in corso tramite le FFS».
L'aggressione fisica è un «caso estremamente isolato», commenta dal canto suo la portavoce delle Ferrovie federali Sabrina Schellenberg, «che condanniamo nei termini più forti possibili».
*(Nome conosciuto alla redazione)