Una società ha richiesto il pagamento tramite assicurazione sanitaria di test anti-Covid già saldati dai clienti
ZURIGO - «Abuso di assicurazione». Una società che gestisce diversi centri test ha inoltrato alle assicurazioni migliaia di notifiche per il pagamento di esami che erano già stati saldati dai clienti. Safetest AG nega un'intenzione, ma non è nuova alle sanzioni.
A ottobre 2021 il Consiglio federale aveva adottato come misura di incoraggiamento alla vaccinazione la fine dei test gratuiti. La decisione è rimasta in vigore per poco più di tre mesi. Nello stesso periodo diverse assicurazioni hanno ricevuto da parte di Christophe Christ, un chirurgo estetico zurighese, che gestisce 41 centri test a nome di Safetest AG, migliaia di prestazioni che in realtà erano già state pagate in loco.
Le vittime erano soprattutto persone non vaccinate. Helsana ha dichiarato al portale Beobachter.ch che tutte le fatture farlocche sono state annullate e che ha chiesto le restituzione del denaro già versato, un numero a sei zeri, a Safetest AG. Altre assicurazioni come Visana e Swica stanno cercando di valutare caso per caso le fatture, ma resta molto difficile chiarire quali sono false e quali vere. La portavoce della seconda ha dichiarato che «come per tutte le spese mediche, dobbiamo presumere che ciò che è riportato sia corretto». Nel caso in cui un dottore scriva una nota deliberatamente falsa è un caso di «abuso di assicurazione».
Christophe Christ nega un'intenzione. Eppure, anche se spiega che c'è stato un errore nella modifica del sistema di contabilità a ottobre, ha affermato che già a inizio novembre era stato notato che non stava funzionando come previsto. Nonostante questo, nessuna ulteriore modifica era poi stata apportata. Safetest AG non è inoltre nuova ai problemi. Un suo centro test nel canton Nidvaldo è stato chiuso per mancanza di qualità, mentre un altro nel canton Soletta perché non aveva le autorizzazioni necessarie per eseguire i test.