Dall'inizio della pandemia, ne utilizziamo di più. Ma la carta scarseggia e le forniture di sacchi subiscono ritardi
BERNA - La carta scarseggia. E ne risentono più settori, anche il commercio al dettaglio, dove le borse della spesa di carta stanno diventando una rarità. Lo scrivono le testate del gruppo CH Media.
I sacchi di carta potrebbero venire a mancare nelle filiali più frequentate, come afferma un portavoce di Coop. La domanda è inoltre cresciuta molto dall'inizio della pandemia. Ma nei centri di distribuzione non è stato possibile ordinarne in quantitativo maggiore.
Forniture in ritardo - Anche da Denner si parla di «situazione tesa» sul fronte delle borse della spesa di carta. Questo a causa dei ritardi nella produzione. La catena di discount spesso riceve le forniture in ritardo. Oppure non le riceve affatto. Ma attualmente i sacchi di carta sono disponibili, assicura una portavoce.
La situazione è nota anche da Migros. L'azienda è però riuscita ad assicurarsi in tempo utile la propria quota annuale di esemplari.
Il prezzo potrebbe aumentare - Di solito, le borse della spesa di carta vengono importate dalla Germania, dove dal 2015 il prezzo della carta da macero è raddoppiato. Tuttavia, in Svizzera da anni per il sacco si paga in genere trenta centesimi.
Sulla vendita di borse della spesa di carta non ci sono dati ufficiali. Tuttavia, secondo le stime, ne vengono vendute circa 80 milioni all'anno, per 24 milioni di franchi. Finora per le aziende del commercio al dettaglio si è trattato di «un affare» come scriveva tempo fa la rivista dei consumatori “Saldo”. Con i prezzi di produzione più elevati, ora il margine di guadagno è però in calo.
È quindi ipotizzabile un aumento del costo per i sacchi di carta. «Al momento non possiamo affermare se ci sarà o meno un adeguamento del prezzo» fanno sapere da Denner. Tuttavia viene fatto tutto il possibile per evitare al cliente un aumento dei prezzi.