L'interesse per i natanti è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, in tutte le classi sociali.
Di conseguenza, anche i prezzi stanno prendendo l'ascensore. E pure i tempi d'attesa.
ZURIGO - Sempre più svizzeri vogliono possedere una propria barca: la voglia di divertimento, libertà e tranquillità sui laghi va al di là delle fasce di popolazione più facoltose e di conseguenza i prezzi, complice anche la crisi del coronavirus, stanno aumentando, rivela un'indagine di 20 Minuten.
«L'interesse per le barche è cresciuto notevolmente negli ultimi anni», afferma Beat Plüss, presidente dell'Associazione svizzera dei costruttori di barche (SBV nella sua sigla tedesca), in dichiarazione riportate dalla testata giornalistica. Con la pandemia, la domanda è cresciuta ancora di più: l'industria del ramo sta andando bene, ha beneficiato dell'arrivo del coronavirus.
Chiaramente gli svizzeri, non avendo sotto mano il mare, comprano raramente mega-yacht (come quello di Jeff Bezos che sta facendo molto discutere in Olanda per via del ponte da smontare). Ma la voglia di fluttuare sull'acqua non manca. «Non solo i super-ricchi sono interessati alle barche», spiega Plüss. Anche i normali lavoratori e le famiglie con un reddito medio fanno parte della clientela delle imprese sul settore. Lo specialista non può dare cifre esatte sulle vendite: «Ma ci sta andando bene», afferma.
Sulla stessa lunghezza d'onda è Cornelius Kistler, fondatore e Ceo di Breezeyachting.swiss. La sua clientela comprende imprenditori, ereditieri e investitori di borsa. Prima della pandemia venivano venduti da cinque a sette yacht all'anno, ora circa uno al mese. «Molti vogliono comprarsi un pezzo di libertà sull'acqua», osserva Kistler in dichiarazioni riportate da 20 Minuten.
La domanda è così elevata che alcuni modelli scarseggiano e i tempi di consegna sono diventati tre volte più lunghi. «Se sei paziente e cerchi abbastanza a lungo troverai comunque la barca dei tuoi sogni», si dice peraltro convinto l'imprenditore. Interessati dai ritardi delle catene di approvvigionamento sono anche gli accessori e i singoli componenti, come i computer di bordo. Tutto questo ha comportato aumenti di prezzo.
Il fatto che la domanda sia cresciuta fortemente durante la crisi del Covid è confermato anche da Markus Boesch, della Boesch Motorboote, un'impresa di Kilchberg (ZH) che, essendo un gruppo a conduzione familiare, non fornisce cifre precise. La clientela è varia: oltre ai capitani d'industria vi fanno parte «le famiglie di artigiani del villaggio accanto», sottolinea Boesch.
La pandemia presenta comunque anche aspetti negativi, mette in guardia l'imprenditore: i rifornimenti non funzionano più senza intoppi e per alcune navi mancano i pezzi di ricambio e l'elettronica. «La produzione in casa e la gestione lungimirante delle scorte ci rendono meno dipendenti dalle catene di approvvigionamento globali», spiega però Boesch.
Il Nord Italia è sede di molti fornitori e la produzione è stata interrotta per mesi nella primavera del 2020. Molti cantieri navali sono ora alla ricerca urgente di personale per la produzione, la preparazione e la consegna. I lunghi tempi di consegna hanno pure a che fare con la maggiore domanda globale, osserva Boesch.