Le tensioni tra Russia e Ucraina preoccupano il diplomatico svizzero Thomas Greminger.
Secondo il 60enne, però, la crisi potrebbe avere anche aspetti positivi come le discussioni sul controllo delle armi, sulla prevenzione degli incidenti o su una maggiore trasparenza. Intanto il DFAE sconsiglia i viaggi in Ucraina.
BERNA - A causa delle tensioni tra Russia e Ucraina, il rischio di guerra non è mai stato così elevato in Europa negli ultimi trent'anni, ha indicato il diplomatico svizzero Thomas Greminger, ex segretario generale dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) in un'intervista con la NZZ. Una situazione che descrive come «non certo comoda».
Secondo il diplomatico non c'è alcun interesse per la Russia d'intraprendere operazioni militari contro l'Ucraina. «I costi sarebbero talmente elevati che anche un attacco minore contro l'Ucraina non avrebbe alcun senso», spiega in un'intervista diffusa oggi dalla Neue Zuercher Zeitung.
Il presidente russo Vladimir Putin, prosegue Greminger, è un capo di Stato che pensa di agire in modo razionale. Tuttavia, c'è sempre il rischio di una provocazione, come un'operazione nascosta sul fronte del Donbass.
Il diplomatico rileva inoltre che la crisi ha anche lati positivi: si parla nuovamente di controllo delle armi, di prevenzione degli incidenti o di maggiore trasparenza nelle grandi manovre. «Durante molti anni, abbiamo tentato senza successo di discuterne nel quadro dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Ora è sul tavolo».
Il 60enne Greminger ha occupato diverse funzioni dirigenti in seno al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Dal 2010, è stato ambasciatore svizzero presso l'OSCE, di cui ha inoltre diretto il consiglio permanente nel 2014, anno di presidenza della Svizzera. In qualità di braccio destro dell'ex consigliere federale Didier Burkhalter, era stato uno dei principali artefici dell'istituzione della missione di osservazione in Ucraina. Dallo scorso maggio, Greminger è direttore del Geneva Centre for Security.
Il DFAE sconsiglia i viaggi in Ucraina - La Svizzera è sempre più preoccupata per le tensioni, e il rischio di una escalation militare, alle frontiere dell'Ucraina. Esorta quindi turisti e altri viaggiatori a non recarsi in questo paese, a meno che non vi siano necessità urgenti. In una nota il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), rende noto che diverse compagnie aree potrebbero anche sospendere o limitare i collegamenti con questo Paese. In Ucraina vivono al momento 257 cittadini svizzeri. La loro partenza rimane una scelta individuale, precisa il DFAE, secondo cui si è anche deciso di allontanare i congiunti con figli del personale attivo all'ambasciata svizzera di Kiev, che rimane comunque aperta. «In tempi di tensione come questi - precisa il DFAE - è particolarmente importante che i cittadini svizzeri possano rivolgersi alla rappresentanza elvetica in caso di necessità».