È quanto emerge dalla statistica sulla delinquenza giovanile. Lo psichiatra: «È colpa della pubertà»
BERNA - Negli ultimi anni è rimasto alto il numero dei furti messi a segno dagli adolescenti. In particolare dai quindicenni, età in cui si registra il più alto tasso di reati contro il patrimonio. È quanto emerge dai più recenti dati dell'Ufficio federale di statistica, che comprendono i crimini commessi, tra il 1999 e il 2019, dai giovani di età compresa tra i dieci e i diciassette anni.
E il fatto che furti e danni di proprietà prevalgano proprio tra i quindicenni non sorprende Allan Guggenbühl, psichiatra infantile e dell'adolescenza: «La maggior parte degli adolescenti raggiunge la pubertà a quindici anni, soprattutto a livello ormonale» spiega a 20 Minuten, sottolineando che si tratta della fase della vita in cui «si ribellano e si spingono oltre i limiti». In sostanza, spesso i giovani vedono il furto come una sorta di rito di passaggio alla vita adulta.
Nel 2019 quasi 2'800 adolescenti sono stati condannati per furto e oltre 1'800 per danneggiamenti. E si tratta soprattutto di ragazzi: questi ultimi hanno infatti commesso oltre due terzi dei 4'600 reati.
Florim Abazi, da anni attivo come addetto di sicurezza nei negozi e responsabile di Prime Security, conferma: «Negli ultimi anni constatiamo un aumento dei furti da parte di giovani». Ma cosa rubano? «Molto alcol, ma anche dolci o bevande». Di solito si tratta di pochi prodotti. Ma c'è chi agisce in gruppo, puntando su articoli più costosi da rivendere.
Crimini violenti e stupefacenti - La statistica include anche i giovani condannati per crimini violenti o per traffico di stupefacenti. In questo caso non spiccano però i quindicenni, bensì i diciassettenni. In media, tra il 1999 e il 2019, ogni anno sono stati condannati 1'736 minorenni per reati violenti e 934 per droga. Per entrambi i reati negli ultimi anni si osserva un aumento dei casi.