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SVIZZERAÈ ancora possibile salvare i nostri fiumi

24.02.22 - 15:25
Limitando immediatamente le emissioni di CO2, si evita un aumento della temperatura e una diminuzione della loro portata
Imago
Fonte ATS
È ancora possibile salvare i nostri fiumi
Limitando immediatamente le emissioni di CO2, si evita un aumento della temperatura e una diminuzione della loro portata

LOSANNA - Misure immediate di riduzione delle emissioni di CO2 permetterebbero di limitare l'aumento della temperatura nei fiumi svizzeri a un grado, senza influenzare drasticamente la loro portata. L'inazione invece potrebbe mettere in pericolo la produzione agricola ed energetica del paese nonché alcuni ecosistemi. È la conclusione di uno studio realizzato dal Politecnico federale di Losanna (EPFL) su mandato dell'amministrazione federale e pubblicato sulla rivista Hydrology and Earth System Sciences.

«Spesso abbiamo l'impressione che l'acqua sia una risorsa inesauribile in Svizzera. Ma entro la fine del secolo, potremmo dover scegliere tra l'uso dell'acqua dei fiumi per irrigare i nostri campi o l'immagazzinamento nelle dighe per soddisfare i nostri bisogni di elettricità», afferma, citato in una nota odierna dell'EPFL, Adrien Michel, primo autore della pubblicazione.

Per la sua tesi di dottorato, il ricercatore si è basato sui modelli di previsione del clima dell'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) e sulle simulazioni della fusione dei ghiacciai del Politecnico federale di Zurigo (ETH).

Scenario estremo: +5,5 gradi nei fiumi di montagna - La ricerca presenta tre scenari potenziali, basati su emissioni di gas a effetto serra alte, medie e basse. Nello scenario estremo, ossia l'assenza di interventi rispetto alla situazione attuale, in estate le temperature dei fiumi alpini rischiano di aumentare di 5,5 gradi e in quelli dell'altopiano di 4 gradi. La portata media dei corsi d'acqua potrebbe diminuire del 30% in montagna e del 25% in pianura.

Secondo lo scenario opposto, basato su una riduzione delle emissioni di CO2 in linea con l'accordo di Parigi sul clima, entro la fine del secolo (2090) l'aumento della temperatura dei fiumi alpini e di pianura sarebbe limitato a 1 grado. La diminuzione della portata dei corsi d'acqua sarebbe pressoché nulla in pianura e solo del 5% in montagna. Questo scenario permetterebbe anche di conservare la metà dei ghiacciai, con una stabilizzazione del loro scioglimento a partire dal 2050, contro la loro quasi totale scomparsa in caso di inazione.

Estremi più marcati - Indipendentemente dallo scenario considerato, gli estremi invernali ed estivi saranno accentuati in pianura. L'aumento delle precipitazioni aumenterà la portata dei fiumi durante l'inverno. Il fenomeno inverso si verificherà in estate, a causa dell'evaporazione dell'acqua legata all'aumento della temperatura e alla scarsità di pioggia.

La ricerca apre a interrogativi che dovranno cercare risposte in studi futuri. Si sa che l'aumento della temperatura delle acque limita la riproduzione dei pesci e favorisce loro patologie, ma per il momento è impossibile delineare scenari precisi. Una grossa incognita riguarda anche la produzione di elettricità perché non è possibile mantenerne i livelli se la portata dei fiumi diminuisce.

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