Oltre a chi fa richiesta per trovare rifugio ci sono coloro che riparano presso amici e parenti.
Dal Centro federale d'asilo di Zurigo, la Segreteria di Stato della migrazione fa il punto della situazione.
BERNA - La Confederazione, i cantoni e le organizzazioni partner si stanno preparando per affrontare l'arrivo di centinaia (se non più) di rifugiati ucraini.
Solo lo scorso giovedì, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) aveva indetto una riunione di coordinamento sull'accoglienza di questi rifugiati, coordinata dal suo Stato maggiore di crisi per il settore dell'asilo, assieme ai suoi principali partner esterni. Sono state discusse le possibili misure per accogliere le persone che fuggono dal conflitto in Ucraina. Dal Centro federale d'asilo di Zurigo, oggi, la SEM ha voluto aggiornare sulla situazione attuale e sulle misure che saranno messe in atto.
Presenti all'incontro con la stampa:
«Quasi 900 i profughi registrati nei centri asilo» - È Burgener ad apre la conferenza: «La guerra in Ucraina continua. Un milione di rifugiati ha già lasciato il Paese, l'organizzazione internazionale IOM (The International Organization for Migration) prevede un totale di 4 milioni di ucraini che lasceranno il proprio Paese», sottolinea la Segretaria di Stato della migrazione.
Secondo Burgener, dall'inizio della guerra 874 profughi provenienti dall'Ucraina si sono registrati nei centri d'asilo svizzeri e molti altri avrebbero trovato alloggio presso parenti e amici in Svizzera.
«Tre gruppi di profughi» - Da una parte ci sono gli ucraini che hanno già trovato rifugio presso parenti e amici. Possono rimanere lì per almeno 90 giorni, con un passaporto biometrico.
Altri hanno parenti e amici in Svizzera, ma non hanno un posto presso queste famiglie. Si cerca quindi di fare in modo che queste persone possano essere ospitate il più vicino possibile ai loro conoscenti.
Il terzo gruppo di rifugiati non può contare su amici o parenti in Svizzera. Per Burgener, si dovrebbe cercare loro un alloggio in modo che possano essere ospitati e accuditi nel miglior modo possibile.
«Vogliamo fornire protezione in modo rapido e semplice», conclude Burgener ringraziando la popolazione, ma anche i cantoni e le organizzazioni umanitarie private.
Occupazione dei letti all'80% - Come spiega Claudio Martelli, vicedirettore della SEM, l'occupazione dei letti a disposizione, circa 5 mila, è attualmente all'80%. «Stiamo quindi lavorando febbrilmente per aumentare queste capacità. In questo modo dovremmo riuscire a mettere a disposizione un totale di circa 9.000 posti».
«Due milioni di persone già nei paesi vicini all'Ucraina» - È la volta di Vincenzo Mascioli, vicedirettore della SEM. «Più di due milioni di persone sono già arrivate nei paesi vicini all'Ucraina e più di un milione nella sola Polonia», spiega.
Stando al governo polacco, l'alloggio non è attualmente un problema e il Paese è pronto ad accogliere più rifugiati. L'UE riceve attualmente 1.000 richieste d'asilo al giorno, ma la maggior parte dei rifugiati non può o non è in grado di presentare questa domanda.
Al momento, le rispettive diaspore, ovvero le comunità ucraine in altri paesi, giocano un ruolo decisivo nella scelta del paese di destinazione. In Italia, che è ancora più a sud della Svizzera, sono arrivati molti più rifugiati che in Svizzera. Questo può essere probabilmente spiegato dalla presenza di una più ampia comunità ucraina nel Belpaese. La più grande diaspora ucraina è in Polonia.
Ancora da definire il discorso della remunerazione per i privati che offrono un alloggio. Secondo Burgener, spetta ai Cantoni decidere come gestire questo aspetto.
Nel corso della conferenza si è chiesto se ci sarà pari trattamento tra ucraini e gli altri rifugiati. Secondo la Segretaria di Stato della migrazione, la differenza principale sta nel passaporto biometrico, che permette agli ucraini di spostarsi tranquillamente all'interno dell'area Schengen.