Il presidente della SSU Dominik Knill ha sottolineato la necessità di porre costantemente rimedio alle carenze.
BERNA - L'esercito svizzero attualmente funziona, le sue carenze sono state riconosciute e vi si pone costantemente rimedio: l'ha affermato il presidente della Società svizzera degli ufficiali (SSU) Dominik Knill, nel discorso di benvenuto all'assemblea dei delegati dell'organizzazione svoltasi oggi a Frauenfeld (TG).
Stando a un comunicato diffuso dalla SSU, Knill ha sottolineato la necessità di disporre di un esercito di milizia ben equipaggiato, addestrato e finanziato. Da parte sua la consigliera federale Viola Amherd ha fatto presente come l'attuale situazione in Ucraina mostri che i conflitti continuano a essere combattuti con mezzi militari tradizionali. Tuttavia sono anche emerse nuove minacce, come gli attacchi informatici, le campagne di disinformazione e gli attacchi terroristici. L'esercito deve essere in grado di proteggere efficacemente il paese e lo spazio aereo, la popolazione e le infrastrutture. Il capo dell'esercito Thomas Süssli si è da parte sua concentrato sull'acquisto dei nuovi velivoli di combattimento F-35 e sul rinnovo dei sistemi d'arma delle forze terrestri.
Secondo la SSU l'acquisto dell'F-35 ha «la massima priorità». «L'iniziativa promossa dagli oppositori all'esercito va fermata», si legge nella nota. Intanto «la proiezione di potenza da parte della Russia pone grandi sfide al nostro ordine securitario». A tal proposito la SSU «si aspetta una forte leadership da parte della politica e dell'esercito».