«Speriamo vivamente che non ci siano episodi del genere», ha detto la ministra della giustizia Karin Keller-Sutter.
La consigliera federale ha parlato della problematica, emersa in Germania, durante l'Ora delle domande al Nazionale. «La protezione delle donne è una priorità», ha assicurato.
BERNA - Le autorità svizzere stanno rivolgendo un'attenzione particolare alla protezione delle donne che fuggono dal conflitto ucraino. Questo dopo che in Germania sono emersi indizi secondo cui taluni uomini sono interessati ad accogliere unicamente rifugiate. «Speriamo vivamente che non ci siano episodi del genere», ha detto la ministra della giustizia Karin Keller-Sutter rispondendo a tutta una serie di quesiti durante l'Ora delle domande al Nazionale.
Questo problema è finito "nel radar" della polizia federale, ha aggiunto la consigliera federale davanti ai parlamentari. Anche l'Aiuto svizzero ai rifugiati si sta occupando particolarmente di questo aspetto.
Per quanto riguarda l'accoglienza delle migliaia di profughi ucraini in Svizzera, «le numerose proposte fatte da privati sono comunque molto gradite», ha dichiarato Keller-Sutter. L'Aiuto svizzero ai rifugiati coordina il tutto assieme ai cantoni. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha inviato una lettera alle autorità responsabili dell'edilizia abitativa, per vedere se e in che misura potrebbero mettere a disposizione degli appartamenti liberi.
Per quel che concerne la scolarizzazione dei bambini rifugiatisi in Svizzera, i Cantoni hanno elaborato concetti speciali sin dalla guerra in Siria e hanno accumulato molta esperienza con i bambini che hanno un passato da profughi e che hanno subito traumi, ha detto la ministra della giustizia. Viene così garantito un accesso diretto alle scuole.
Nessuna tassa di integrazione - Durante l'Ora delle domande, Keller-Sutter ha sottolineato che per lo statuto di protezione S non sarà prelevata alcuna tassa di integrazione da parte dei cantoni. Ciò richiederebbe una modifica legislativa. Domani è previsto un incontro con le autorità cantonali su questo argomento.
Con i rifugiati ucraini non si tratta, tuttavia, di integrazione nel vero senso della parola. Per loro la priorità è l'apprendimento della lingua. La Confederazione ha già annunciato che è disposta ad assumersi i costi di tali corsi linguistici.
Infine, la consigliera federale ha rilevato come le ucraine e gli ucraini di solito siano in possesso di passaporti biometrici e possano entrare nel Paese senza visto. In caso dubbi, si può procedere ad ulteriori chiarimenti sull'esatta origine dei rifugiati.