La maggior parte dei cittadini si sente al sicuro, pur temendo un'eventuale escalation della guerra in Ucraina
BERNA - Lo scorso 24 febbraio il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle sue truppe di invadere l'Ucraina. Da allora il paese è sotto attacco, con oltre tre milioni di persone che lo hanno già lasciato per fuggire alla guerra. E nel frattempo i riflettori di tutto il mondo sono puntati sul conflitto. Col timore di una escalation.
Un timore che prova anche la maggior parte degli svizzeri, come emerge da un sondaggio di 20 minuti e Tamedia sulla guerra in Ucraina. Il 56% degli interpellati dichiara infatti di sentirsi al sicuro entro i nostri confini, ma di essere comunque preoccupato per una possibile estensione del conflitto anche ad altri paesi. Solo il 23% si sente nettamente meno sicuro.
A più riprese si parla del rischio che la Russia utilizzi delle armi atomiche. Soltanto il 28% degli svizzeri ritiene che questo possa davvero accadere. Ma un cittadino su due (in questo caso si parla del 52% degli interpellati nell'ambito del sondaggio) ha paura di una guerra nucleare.
E se la guerra arrivasse anche nel nostro paese? In tal caso, il 66% dei cittadini si sentirebbe in dovere di imbracciare le armi per difendere la Svizzera. E non si tratta soltanto di uomini: anche il 54% delle donne afferma di essere pronta a combattere.
Svizzeri con le scorte in cantina - Col conflitto in Ucraina, nelle scorse settimane il capo dell'esercito elvetico, Thomas Süssli, ha inoltre raccomandato alla popolazione di tenere delle scorte d'emergenza. Una raccomandazione che è stata seguita dal 12% dei cittadini. Un 36% dichiara invece che era già in possesso di scorte. Un 24% ritiene che non siano necessarie.
Quelle immagini della guerra - Dall'inizio dell'invasione, quotidianamente il mondo intero è raggiunto da immagini di distruzione e vittime civili. Come stiamo vivendo questa situazione? Il 26% degli intervistati dice di sentirsi costantemente messo alla prova. La maggioranza (il 60%) afferma invece di sentirsi coinvolto dalla situazione in Ucraina, ma senza degli effetti concreti sulla propria vita di tutti i giorni.
Putin «criminale di guerra» - Nel frattempo dall'Ucraina giungono notizie di bombardamenti che colpiscono anche ospedali e edifici residenziali, facendo numerose vittime tra i civili. Di recente il presidente americano Joe Biden ha per la prima volta detto che «Putin è un criminale di guerra». Un'opinione, questa, condivisa anche dalla maggior parte degli svizzeri. Lo pensa infatti anche il 75% degli intervistati. Il 21% condanna invece la guerra, pur affermando di comprendere le motivazioni di Putin. Il 2% dichiara di simpatizzare col presidente russo.
Il sondaggio
Sono 12'437 le persone da tutta la Svizzera che il 16 marzo 2022 hanno preso parte al sondaggio di 20 minuti e Tamedia sulla guerra in Ucraina. Il rilevamento è stato condotto in collaborazione con LeeWas, che pondera i dati in base a variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d'errore si attesta all'1,5%.