Secondo il Blick, domani il Consiglio federale annuncerà la revoca di tutte le misure anti-Covid ancora in vigore.
Il Governo porrà però in consultazione una pianificazione autunnale basata su tre diversi scenari.
BERNA - Non si torna più indietro. Domani il Governo federale annuncerà la fine, da questo venerdì 1° aprile, di tutte le restrizioni anti-Covid ancora in vigore in Svizzera. Lo anticipa oggi il Blick. Via dunque le mascherine sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie, e stop anche all'isolamento dei positivi.
Nessuno, all’interno del Consiglio federale, vuole più tergiversare. La revoca definitiva delle misure per la fine di marzo era in effetti già stata preannunciata a metà febbraio, e Berna, avendo raggiunto l’obiettivo del non-sovraccarico degli ospedali, non ha cambiato idea. E questo, nonostante il numero di contagi altalenante e a dispetto dei diversi appelli alla cautela di politici, membri della comunità scientifica, e di alcuni Cantoni, tra cui anche il Ticino.
Il Consiglio federale, aggiunge il quotidiano zurighese, sta però preparando un piano d’azione per l’orizzonte autunno-inverno, che metterà in consultazione fino al prossimo 22 aprile. L’idea è quella di prepararsi a diversi possibili scenari dell’evoluzione pandemica, stabilendo una ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni e dando maggiori responsabilità a quest'ultimi.
Gli scenari ipotizzati sono tre: uno più positivo, che vedrebbe la pandemia ridursi ulteriormente, uno mediano, ritenuto il più probabile, che prevede un aumento del numero dei casi, una maggiore pressione sul sistema sanitario e un’ulteriore vaccinazione di richiamo per le persone anziane o a rischio, e infine uno scenario più catastrofico, che vede sbucare una nuova variante e presuppone una nuova dose di richiamo per tutta la popolazione.
La consultazione prevede, a seconda dello scenario, una diversa divisione dei compiti tra Confederazione e Cantoni. In questo modo i Cantoni potranno rafforzare, se necessario, i dispositivi ora notevolmente ridotti, sia per quanto riguarda i test che per le vaccinazioni. I Cantoni dovranno inoltre garantire una capacità ospedaliera sufficiente, mentre la Confederazione assicurerà il finanziamento dei farmaci anti-Covid.