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SVIZZERA«Per la Svizzera la neutralità è sempre stata un problema»

06.04.22 - 06:01
Il parere di uno storico, secondo cui la Confederazione dovrebbe prendere una posizione chiara
Imago
Fonte 20 Minuten
«Per la Svizzera la neutralità è sempre stata un problema»
Il parere di uno storico, secondo cui la Confederazione dovrebbe prendere una posizione chiara

BERNA - Centinaia di cadaveri di civili ucraini. È il massacro di Bucha, venuto alla luce in questi giorni con il ritiro delle truppe russe dalla regione situata a nord-ovest di Kiev. Un massacro che più paesi hanno condannato senza mezzi termini, parlando di «crimini di guerra».

Tale espressione non è invece stata utilizzata dal presidente della Confederazione e ministro degli esteri Ignazio Cassis, che lunedì ha preso la parola nell'ambito di un breve incontro con la stampa. Ha spiegato che si tratta di un termine giuridico e che deve essere svolta un'indagine. «La diplomazia reagisce a mente fredda».

 

Si tratta anche di una questione di neutralità. Quella neutralità a cui tiene l'89% della popolazione elvetica, come emerso da un recente sondaggio di 20 minuti e Tamedia sulla guerra in Ucraina.

«La neutralità è sempre problematica» afferma però André Holenstein, storico all'Università di Berna, che da decenni si occupa del tema. Nella percezione degli svizzeri, la neutralità rappresenta un elemento di sicurezza e invulnerabilità. Ma questa è una rappresentazione che non corrisponde alla realtà, né oggi né in passato, secondo l'esperto.

 

Un problema, oggi e in passato - Anzi, in relazione alla situazione attuale, Holenstein dice: «È ovvio che di fronte a uno scenario in cui un aggressore attacca un paese con intenzioni palesemente cattive e in maniera evidente viola il diritto internazionale, a livello mondiale si è venuto a creare uno stato d'animo in cui anche la Svizzera deve prendere una posizione chiara». Insomma, non c'è spazio per la neutralità, sottolinea lo storico. «Se il paese neutrale sopporta, accetta e tollera una situazione del genere, allora si fa avversario della comunità internazionale».

Contrariamente a quanto pensano i cittadini elvetici, la neutralità è sempre stata problematica, anche in passato. «La posizione della Confederazione a volte non è stata compresa pienamente, causando un danno d'immagine». Dopo la seconda guerra mondiale, la Svizzera ha per esempio dovuto pagare milioni per essere nuovamente riconosciuto come partner dalla comunità internazionale.

Per lo storico una presa di posizione chiara in relazione ai fatti di Bucha è compatibile con la neutralità. Ed è anche necessaria.

Diritto vs politica - Sempre secondo Holenstein va inoltre fatta una distinzione tra il diritto di neutralità e la politica di neutralità. Sul fronte del diritto non c'è alcun margine di manovra: la Confederazione non può fornire armi a una parte in guerra. Dal punto di vista politico, il concetto va invece adattato alla situazione: «La neutralità viene fraintesa da molte persone in Svizzera».

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