Tra i favorevoli prevale la convinzione che parte dei guadagni delle piattaforme di streaming debba restare in Svizzera
Si delinea un “sì” per gli altri temi in votazione il prossimo 15 maggio: la legge sui trapianti e lo sviluppo dell'acquis di Schengen. Ecco i risultati del sondaggio rappresentativo di 20 minuti e Tamedia
BERNA - La nuova legge sul cinema divide la Svizzera. E non è ancora chiaro quale sarà, il prossimo 15 maggio, il suo destino alle urne. Attualmente il 51% dei cittadini si dice infatti favorevole, mentre il 44% è contrario. Un buon 5% non ha invece ancora preso una decisione. È quanto emerge dal primo sondaggio rappresentativo di 20 minuti e Tamedia in vista delle prossime votazioni federali.
Tra poco più di un mese saremo chiamati a esprimerci sulla modifica della legge federale sulla produzione e la cultura cinematografiche. Si tratta di quella che i referendisti - che hanno raccolto quasi 52'000 firme valide contro la nuova legge - è stata ribattezzata Lex Netflix. Tra le altre cose, la norma prevede, infatti, che le piattaforme di streaming investano il 4% del reddito lordo generato in Svizzera nella produzione di film elvetici indipendenti. Un provvedimento, questo, che fa temere un rincaro degli abbonamenti a Netflix, Disney+ & Co.
Ma è proprio questa misura che convince la maggior parte di chi intende accettare la nuova legge sul cinema: il 56% dei favorevoli ritiene infatti che i guadagni delle piattaforme di streaming e delle emittenti private straniere debbano restare, almeno in parte, sul territorio elvetico. E si parla anche di una quota minima di film europei disponibili sulle varie piattaforme, che trova il consenso del 23% dei favorevoli, «per un'offerta più variegata».
Sul fronte opposto, il timore per un rincaro degli abbonamenti prevale comunque soltanto tra il 23% di coloro che intendono respingere la legge. Il 53% afferma invece che attualmente l'industria cinematografica elvetica riceve un sostegno pari a circa 150 milioni di franchi. L'obbligo di investimento in Svizzera non sarebbe quindi altro che un'ulteriore tassa “nascosta” per la cultura.
Attualmente la nuova legge sul cinema viene chiaramente respinta dagli elettori UDC e PLR. In generale trova invece consenso tra la popolazione più anziana.
Trapianti e Frontex verso il “sì” - Sempre in vista del prossimo 15 maggio, si delinea invece un “sì” sia per la legge sui trapianti sia per lo sviluppo dell'acquis di Schengen. La prima trova attualmente il sostegno del 61% della popolazione. I favorevoli sono convinti che con l'introduzione del consenso presunto alla donazione di organi, le persone malate avranno maggiori possibilità di ricevere un organo sano.
Lo sviluppo dell'acquis di Schengen, che prevede un maggior contributo elvetico per la protezione delle frontiere esterne dell'Unione europea (Frontex), verrebbe attualmente approvato dal 59% dei cittadini. Per la maggior parte dei favorevoli, una migliore protezione dei confini europei è anche nell'interesse della sicurezza su suolo elvetico.
Cos'è lo sviluppo dell'acquis di Schengen?
In quanto parte dello spazio Schengen, anche la Svizzera fornisce il suo contributo nella protezione delle frontiere esterne dell'Unione europea. Si tratta di un contributo finanziario ma anche in termini di personale. Dal 2019 l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) è in una fase di potenziamento. A tale ampliamento intende partecipare anche la Confederazione. Cosa significa concretamente? Invece degli attuali 14 milioni di franchi, entro il 2027 saranno versati 61 milioni di franchi. E sarà anche messo a disposizione più personale.
Il sondaggio
Sono 10'915 le persone da tutta la Svizzera che dal 4 al 5 aprile hanno preso parte al primo sondaggio di 20 minuti e Tamedia sulle votazioni federali del 15 maggio 2022. Le rilevazioni vengono condotte in collaborazione con LeeWas, che pondera i dati in base a variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d'errore si attesta all'1,5%.