Il Governo ha deciso che questa è una misura che va presa solo per «motivi di sicurezza» e non «come sanzione».
Secondo il Presidente della Confederazione, la Svizzera deve «rimanere su questa linea e non cambiare le regole del gioco».
BERNA - La Svizzera non espellerà diplomatici russi come sanzione contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina. Le regole del gioco non devono essere cambiate, ha detto oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis alla RTS.
«Il Consiglio federale ha deciso che l'espulsione dei diplomatici è una misura che deve essere presa per motivi di politica di sicurezza, non come una sanzione», ha detto Cassis. «Dobbiamo rimanere su questa linea e non cambiare le regole del gioco» perché creerebbe «molta confusione», ha aggiunto.
La notizia era stata anticipata dalla RSI mercoledì. Un portavoce del governo aveva precisato all'emittente di lingua italiana che la decisione è stata presa nell'interesse del mandato esercitato dalla Confederazione in favore della Georgia, spiega il sito della RSI. La Svizzera rappresenta dal 2009 gli interessi diplomatici della Georgia a Mosca e gli interessi della Russia a Tbilisi.
Eventuali provvedimenti di espulsione potrebbero anche «influire sul funzionamento dell'ambasciata elvetica a Mosca». E questo «non sarebbe nell'interesse delle cittadine e dei cittadini svizzeri», ha aggiunto il portavoce.
Quasi 200 diplomatici russi sono stati espulsi dall'Europa in 48 ore dopo le notizie di uccisioni di civili a Bucha.