Dopo l'entrata in vigore del matrimonio per tutti, la CAG-N chiede di semplificare le procedure in questo ambito.
BERNA - Dopo l'entrata in vigore del matrimonio per tutti, anche le regole per l'adozione del figlio da parte del partner andrebbero semplificate. Lo ha stabilito la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) allo scopo di proteggere maggiormente i minorenni.
A tale scopo, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, la Commissione ha adottato due mozioni. La prima chiede di sopprimere il termine di attesa di un anno per l'adozione del figlio del coniuge se il genitore biologico, al momento della nascita del bambino, conviveva di fatto in comunione domestica col partner che aspira all'adozione.
La seconda mozione domanda al governo di migliorare la protezione giuridica dei figli di coppie dello stesso sesso che sono stati concepiti con un metodo di medicina della procreazione all'estero o mediante una donazione privata di sperma, a condizione che sia garantita la conoscenza delle proprie origini.
Sempre nel corso della sua seduta, in seguito allo scandalo delle adozioni illegali di minori provenienti dallo Sri Lanka, la CAG-N desidera che venga istituita una base legale allo scopo di consentire alla Confederazione di stanziare finanziamenti a istituzioni private per fornire servizi nella ricerca delle origini.