Dopo l'attacco alla stazione di Kramatorsk, il DFAE denuncia violazioni al diritto umanitario.
«Potrebbero costituire potenziali crimini di guerra». Da parte sua l'ambasciata russa a Berna ha rilanciato il commento del ministero degli esteri che sostiene che esistano «prove evidenti» che dietro al massacro ci sia l'Ucraina.
BERNA - Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha condannato poco fa «lo spietato attacco» alla stazione di Kramatorsk che oggi ha provocato almeno cinquanta morti tra gli oltre quattromila civili che stavano cercando di salire su un treno per sfuggire dalla guerra. Tra le vittime diverse donne e almeno dieci bambini. Un massacro che ha convinto il DFAE a convocare l'ambasciatore russo per denunciare le violazioni al diritto umanitario che potrebbero «costituire potenziali crimini di guerra».
«La Russia ponga fine alla guerra» - «Dopo il barbaro attacco a Bucha - scrive il Dipartimento diretto da Ignazio Cassis sul proprio profilo di Twitter - l'Ucraina è stata vittima di un secondo spietato attacco contro civili innocenti in attesa alla stazione di Kramatorsk. Abbiamo immediatamente convocato l'ambasciatore russo per denunciare con veemenza queste violazioni del diritto umanitario, che costituiscono potenziali crimini di guerra. Chiediamo alla Russia di porre fine a questa guerra immediatamente e di collaborare nelle indagini internazionali indipendenti per far luce su eventuali presunti crimini di guerra».
Switzerland’s statement on attacks against civilians in #Kramatorsk pic.twitter.com/jgl2mGJDO1
— Swiss MFA (@SwissMFA) April 8, 2022
«È stata l'Ucraina» - Da parte sua l'ambasciata russa a Berna ha sua volta pubblicato su Twitter la presa di posizione del ministero degli esteri russo, secondo il quale esistono prove evidenti che l'Ucraina è responsabile per il bombardamento di Kramatorsk. Mosca invita inoltre la comunità internazionale a interrompere i rifornimenti di armi all'Ucraina e a indurre il paese a rifiutare metodi di combattimento inammissibili.