Secondo Christian Rathgeb la coordinazione tra i dipartimenti federali e i rappresentanti dei cantoni «è fondamentale».
Soprattutto in previsione di un ritorno di fiamma della pandemia in autunno: «I Cantoni vogliono essere coinvolti prima, più da vicino e soprattutto in modo più diretto dalla Confederazione».
BERNA - La pandemia di coronavirus ha mostrato la necessità di creare una cellula di crisi operativa permanente, che riunisca i dipartimenti federali e rappresentanti dei cantoni. Lo ha detto in un'intervista alla Neue Zürcher Zeitung Christian Rathgeb, presidente della Conferenza dei governi cantonali (CdC) e capo del Dipartimento cantonale grigionese delle finanze e dei comuni.
A volte i Cantoni sono venuti a conoscenza dei cambiamenti della politica di gestione della pandemia - perseguita dal Consiglio federale, ndr. - solo poco tempo prima della popolazione. Tuttavia, per poter attuare le misure di protezione, i Cantoni devono essere informati e coinvolti in tempo utile. Il regolare scambio intersettoriale a livello strategico è stato un po' carente durante la pandemia, ha sostenuto Rathgeb.
Malgrado ciò, i Cantoni non chiedono un ruolo più importante per la CdC. «Vogliono però essere coinvolti prima, più da vicino e soprattutto in modo più diretto dalla Confederazione», afferma Rathgeb.
La cooperazione tra la Berna federale e Cantoni è comunque migliorata durante la pandemia. Il sistema è uscito più forte dalla crisi: «Gli ingranaggi sono diventati più precisi e veloci», sostiene Rathgeb.
Attualmente, la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) sta lavorando in vista di un possibile aumento dei casi di coronavirus in autunno. La CDS emetterà presto delle raccomandazioni. «È importante sfruttare il tempo a disposizione fino all'autunno», afferma il consigliere di Stato grigionese.
La pianificazione dei letti ospedalieri va ad esempio pensata su scala sovra-regionale: la CDS lo ha già riconosciuto e sta lavorando a soluzioni in questo ambito. «La Confederazione e i Cantoni vogliono e devono imparare dai loro errori. Molte cose sono già state migliorate durante la crisi, ma una valutazione globale critica è ancora necessaria», conclude Rathgeb.