L'appello lanciato da più personalità elvetiche mira a incoraggiare la disobbedienza di fronte a un "governo ingiusto"
BERNA - La Svizzera dovrebbe concedere asilo ai disertori russi che rifiutano la guerra in Ucraina. Personalità elvetiche hanno lanciato questa settimana un appello in tal senso al Parlamento e al Consiglio federale.
Per Campax, associazione all'origine dell'iniziativa, la Svizzera dovrebbe fare questo gesto «per contribuire a fermare la macchina da guerra russa che da due mesi semina morte e distruzione in Ucraina e costringe milioni di ucraini a fuggire dal loro paese». «Se ciò sarà fatto, verrà dato un impulso importante alla lotta contro la guerra e manderà un segnale molto chiaro a Vladimir Putin» ha detto Paolo Gilardi del Gruppo per una Svizzera senza esercito, citato oggi al telegiornale della RTS.
Tra i primi firmatari ci sono i co-presidenti del PS Mattea Meyer e Cédric Wermuth, la consigliera di Stato Lisa Mazzone (Verdi/GE) e il suo collega Carlo Sommaruga (PS/GE). L'appello sarà consegnato alle autorità quando diverse migliaia di persone lo avranno firmato.
Il testo chiede che il diritto d'asilo sia concesso a tutti i disertori russi, a ogni giovane russo che rifiuta la coscrizione e a ogni persona che vive in Russia e che, a causa delle sue opinioni sulla guerra, rischia la repressione e la prigione. L'idea è di incoraggiare la disobbedienza di fronte a un "governo ingiusto".
Interpellato in proposito, David Keller, capo dello stato maggiore di crisi in seno alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), ha ricordato ai media giovedì scorso che lo statuto S è riservato alle persone che vivevano in Ucraina prima della guerra. Un cambiamento nella pratica richiederebbe una decisione politica, ha precisato alla RTS.