Se la fornitura di gas dovesse essere interrotta il nostro Paese si troverebbe in difficoltà, ha confermato Guy Parmelin
Anche la popolazione potrebbe essere chiamata ad agire, ad esempio riscaldando meno i locali durante l'inverno.
BERNA - Secondo il ministro dell'economia Guy Parmelin se la fornitura di gas dalla Russia dovesse essere interrotta sarebbe una situazione «molto difficile» non solo per la Svizzera ma per tutta l'Europa. In Svizzera non ci sono impianti di stoccaggio del gas ma solo riserve obbligatorie, ha ricordato ieri sera nel programma EcoTalk dell'emittente svizzero tedesca SRF.
«Inoltre, lo Stato non può intervenire. Sono le organizzazioni private che comprano il gas sul mercato e lo distribuiscono alle aziende e ai clienti in Svizzera. E, d'altro canto, non esiste una legge per una regolamentazione statale», ha precisato il ministro vodese.
«La Svizzera è totalmente dipendente dalle importazioni di petrolio e di gas. Già da diverso tempo vogliamo ridurre al minimo questa dipendenza - per esempio con le energie alternative - ma ciò richiede tempo», ha sottolineato Parmelin.
Se i rifornimenti di gas russo venissero effettivamente interrotti l'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) potrebbe limitare i danni, poiché esistono delle riserve obbligatorie, ha aggiunto il ministro dell'economia.
Guy Parmelin nota poi che si può anche chiedere alla popolazione di contribuire: riscaldare in inverno un grado in meno comporta una riduzione dei consumi dal 5% al 7%.
Da settimane si sta lavorando a piani e priorità in caso di emergenze. La Svizzera deve vedere come può approvvigionarsi in fonti energetiche e dove è possibile ridurre le dipendenze, ha dichiarato l'esponente dell'UDC.