Da tutta la Confederazione stanno arrivando denunce: la SEM starebbe trasferendo gli ucraini di cantone in cantone
BERNA - Costretti ad abbandonare la propria casa per la guerra, trovano rifugio presso famiglie svizzere o parenti residenti nella Confederazione. Si installano, cominciano ad ambientarsi, ed ecco che la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) li costringe nuovamente a lasciare la propria abitazione, per essere spostati in un altro cantone. Perché?
Quasi 50mila ucraini sono arrivati in Svizzera dall'inizio dell'invasione Russa, in corso dal 24 febbraio. Molti hanno dovuto attraversare l'intero Paese, spesso a piedi, e aspettare lunghe ore per oltrepassare il confine. Dopo un viaggio estenuante sono giunti in Svizzera, e diverse famiglie si sono offerte di accoglierli. Ma dopo appena qualche settimana di permanenza in diversi sono stati dislocati in cantoni diversi da quelli in cui erano arrivati e separati anche, in alcuni casi, da famiglie con cui erano imparentati. Il motivo è una nuova direttiva della SEM.
Alcuni cantoni si sono lamentati del fatto che i rifugiati non sono stati ripartiti equamente. Il Ticino, Zurigo, Basilea e Berna ad esempio hanno accolto un numero di persone in fuga dalla guerra ben più alto di altri cantoni. Quindi la SEM sta ora cercando di aggiustare il tiro. Ma, contrariamente a quanto era stato affermato dalla stessa e dalla Confederazione, ovvero che si sarebbe agito con moderazione e chi fosse stato accolto dai parenti non sarebbe stato spostato, dei rifugiati sono stati allontanati dai loro familiari.
Il portale Blick ha interpellato alcuni cantoni sulla questione. Un responsabile ha dichiarato al quotidiano che a una persona ucraina che viveva da marzo da alcuni membri della propria famiglia è stato chiesto dalla SEM di lasciare i suoi parenti e andare a Friborgo. È stato riscontrato che casi come questo stanno avvenendo in tutta la Svizzera e diverse famiglie che accolgono i rifugiati si sono lamentate e denunciato la procedura. Il Dipartimento federale di Giustizia e Polizia non ha commentato la questione. Un Consigliere di Stato ha affermato che «i rifugiati non possono essere spostati come mobili».