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SVIZZERA«Quando usciamo in passeggino la gente che lo vede pensa che sia vero»

16.05.22 - 06:30
Aisha, 19 anni, è una “mamma-reborn” con due bimbi che in realtà sono bambole iperrealistiche: «Non potrei vivere senza»
20 Minuten/M.Scherrer
Fonte 20 Minuten/Anja Zingg
«Quando usciamo in passeggino la gente che lo vede pensa che sia vero»
Aisha, 19 anni, è una “mamma-reborn” con due bimbi che in realtà sono bambole iperrealistiche: «Non potrei vivere senza»

ZURIGO - Due bebè quasi perfetti, a vedersi, ma in realtà sono delle bambole. «Avevo questo desiderio fortissimo prendermi cura di qualcuno e ho scoperto questa cosa delle bambole reborn», spiega ai colleghi di 20 Minuten la 19enne Alisha che si è avvicinato a questo mondo di “maternità simulata” da giovanissima.

«Avevo 14 anni e mio nonno è venuto improvvisamente a mancare, mi sono trovata con un grande vuoto dentro e tanto amore da dare. È nato in me un inarrestabile desiderio di maternità», navigando sul web la zurighese si è imbattuta nei reborn babies. Simulacri iperrealistici, spesso dipinti a mano, e dal costo di diverse centinaia di franchi. Ha quindi deciso di acquistarne uno.

«La mia famiglia ha reagito in maniera estremamente comprensiva, per fortuna», conferma la ragazza, «per il compleanno hanno deciso di regalarmi Alani». Solo parecchio dopo è arrivato anche Soleo: «Anche lui è un regalo, ma di un amico di famiglia, possiamo dire che è diventato un po' una sorta di papà per i due? Visto che ce l'ho da poco, mi trovo a passare più tempo con Soleo».

I suoi due piccoli, Alisha li veste, li pettina e li tiene in braccio: «Lo so, può sembrare una cosa ridicola da fare, anche per me un po' lo era all'inizio ma oggi non potrei farne più a meno, non riesco a immaginarmi una vita senza di loro».

Quando le porta al parco, con il passeggino la gran parte delle persone non si accorge che si tratta di bambole: «Che lo capiscano oppure no, io comunque non dico niente... A meno che non si tratti di amici e di conoscenti, quando lo scoprono cadono davvero dalle nuvole!».

Per il futuro ci sono piani per dei bimbi... veri? «Assolutamente sì, ma prima devo finire l'apprendistato e iniziare a fare il lavoro che sogno da sempre: la parrucchiera».

«I reborn babies non sono un problema, ma in alcuni casi possono diventarlo»

Secondo l'esperto Jann Weibel, terapista di coppia zurighese, il comportamento di Alisha non è problematico: «I reborn babies fungono solitamente come meccanismo di compensazione per un senso di perdita, forniscono connessione, sicurezza e stimolano il rilascio dell'ossitocina, quello che è chiamato anche “l'ormone dell'amore”», spiega a 20 Minuten Weibel che entra nel merito della situazione della 19enne, «nel caso di Aisha c'è molta consapevolezza, lo trovo positivo. Ma con i reborn, non si può negare, possono esserci anche dei problemi. Soprattutto in casi in cui c'è di mezzo la morte di un bambino e la bambola finisce per prendere il suo posto, ostacolando il processo di elaborazione del lutto. In quel caso è importante che il tutto sia seguito da un terapeuta».

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