Altri due uomini sono stati arrestati con le accuse di associazione mafiosa e altri reati minori.
Entrambi avevano legami con le famiglie che operavano sulle province di Milano, Como e Varese, e sulle loro proiezioni in Svizzera.
COMO - Due uomini (uno già detenuto per reati mafiosi), ritenuti presunti responsabili di associazione mafiosa e altri reati, sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Milano. Lo ha reso noto la Questura e il Comando provinciale della Guardia di finanza di Como.
Il primo dei due arrestati, un 64enne già detenuto in quanto condannato in via definitiva per associazione mafiosa quale capo società della Locale di Fino Mornasco (Como) nell'ambito dell'operazione "La Notte dei Fiori di San Vito" e condannato in secondo grado all'ergastolo come mandante di un omicidio, è accusato di aver gestito i suoi affari dal carcere. Il secondo arrestato, un 44enne originario del Catanese ma residente nel Comasco, è accusato di aver fornito un supporto logistico all'associazione mafiosa.
I provvedimenti in questione sono stati emessi nell’ambito di un'indagine che, già nel novembre del 2021, aveva portato all’arresto di 54 soggetti. In particolare, l’inchiesta aveva fatto luce sulle attività di famiglie di ‘Ndrangheta operanti sulle province di Milano, Como e Varese, e sulle loro proiezioni in Svizzera.
Per quanto attiene al traffico di stupefacenti sono emerse le mire espansionistiche verso la Svizzera e, in particolare, verso San Gallo, cantone divenuto «una vera e propria base logistica per alcuni dei soggetti indagati che vi si erano stabilmente insediati». Al riguardo, per sgominare questi traffici è stata determinante la costituzione di una Squadra Investigativa Comune tra le autorità italiane e quelle elvetiche.