Il 21.4% delle colonie non è sopravvissuto all'inverno. Apisuisse: «Perdita più alta degli ultimi dieci anni».
I motivi di questa moria invernale? «Le primavere e le estati fredde e umide a Nord delle Alpi che hanno ridotto la base alimentare dell'insetto». Parzialmente risparmiato dalla mattanza il Ticino.
BERNA - Il 21% delle colonie di api in Svizzera non è sopravvissuto all'inverno: si tratta della perdita più elevata degli ultimi 10 anni, che è da mettere in relazione con la primavera e l'estate dell'anno scorso, stagioni rivelatesi fredde e umide a nord delle Alpi, spiega oggi l'associazione federativa Apisuisse.
Alle perdite invernali vanno poi aggiunte quelle precedenti ai mesi più freddi, di modo che le estinzioni totali raggiungono il 39%, contro il 32% dell'anno prima, si legge in un comunicato odierno, che fornisce indicazioni riguardo a un sondaggio realizzato fra gli apicoltori.
Notevoli differenze regionali - Tra le zone più colpite dalla moria invernale figurano Berna, Zurigo, Basilea Campagna e Basilea Città, Turgovia, Sciaffusa, Ginevra e Giura. Tra i grandi cantoni solo il Ticino ha registrato meno perdite rispetto all'anno precedente, grazie al fatto che è stato risparmiato dalla meteo sfavorevole.
«Le conseguenze del maltempo nel 2021 mostrano anche che la base alimentare delle api è ridotta», afferma Apisuisse. Soprattutto nei mesi estivi gli insetti trovano poco anche negli anni cosiddetti normali. Con il miglioramento mirato dell'offerta floreale, tali situazioni possono essere mitigate in futuro per tutte le api, selvatiche e da miele. «Ecco perché Apisuisse si impegna per una Svizzera fiorita, sia politicamente che con i propri progetti», conclude l'associazione.