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Impennata dei prezzi in Svizzera. Questi grandi datori di lavoro promettono però di correggere i salari.
L'inflazione non arrivava a livelli così alti dal 2008.
BERNA - Prezzi ancora su in Svizzera. Il mese scorso l’inflazione segnava un più 2,5% rispetto ad aprile 2021, il livello più alto dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008. Gli incrementi si fanno particolarmente marcati nei prezzi dell’olio da riscaldamento (+75,6% rispetto all’anno scorso), dei trasporti aerei (+54,8%), e dei carburanti (+28,3% per il diesel e +25,1% per la benzina). E mentre mantenere il proprio stile di vita si fa sempre più costoso, arrivano le prime buone notizie. Le grandi aziende vogliono infatti venire incontro ai lavoratori e adeguare gli stipendi.
I fantastici otto - I maggiori datori di lavoro svizzeri non si sono ancora impegnati in un aumento salariale specifico, riferiscono i colleghi di 20Minuten. Ma aziende come Coop, Credit Suisse, Posta, Glencore, Holcim, Novartis, McDonald's e il gigante assicurativo Zurich hanno dichiarato di voler introdurre l'inflazione e gli adeguamenti del costo della vita nelle prossime trattative salariali.
Anche l’Associazione svizzera dei maestri costruttori cita l'inflazione come criterio importante di cui tener conto nello stabilire gli stipendi, insieme alle prestazioni lavorative e alla crescita della produttività. E, afferma un portavoce, nella maggior parte dei settori e degli anni, i salari effettivi e minimi sarebbero aumentati più velocemente dell'inflazione.
Belle parole, ma si attendono i fatti - Si felicita, di riflesso, l’Unione sindacale svizzera. «È un buon segno per i dipendenti che i datori di lavoro riconoscano il problema, afferma un portavoce. Tuttavia, è importante non fermarsi alle parole: «Dobbiamo iniziare a salire, altrimenti le persone avranno sempre meno nel portafogli».
