L'entrata in Svizzera non richiede alcun certificato, per alcuni paesi però è indispensabile un'ulteriore vaccinazione.
BERNA - Da oggi si può ricevere una vaccinazione di richiamo contro il covid-19 anche per scopi non medici. Lo ha deciso il Consiglio federale per agevolare i viaggi. I costi, a eccezione di chi ha un sistema immunitario particolarmente indebolito, dovranno essere assunti dai viaggiatori stessi.
Ogni paese stabilisce autonomamente i propri requisiti d'ingresso, ricorda oggi il governo in una nota. Per questo motivo, malgrado per l'entrata in Svizzera non sia necessario alcun certificato, è possibile che per viaggiare all'estero sia indispensabile sottoporsi a un'ulteriore vaccinazione di richiamo.
La quarta dose, precisa l'esecutivo, viene effettuata al di fuori dell'omologazione di Swissmedic (off-label) e senza la raccomandazione dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV). Può essere somministrata dal medico curante nel rispetto dell'obbligo di diligenza.
In un comunicato il Consiglio federale afferma che se non si desidera viaggiare è opportuno attendere il momento in cui il numero di infezioni tornerà a salire per farsi nuovamente vaccinare, poiché la protezione è massima nelle settimane e mesi subito dopo l'inoculazione. Ciò è valido anche per le persone particolarmente a rischio. Prima delle vacanze estive, l'UFSP e la CFV forniranno informazioni aggiornate sulle raccomandazioni di vaccinazione per il prossimo autunno e inverno.
Nella nota il governo precisa anche che per garantire la compatibilità del certificato COVID svizzero con le direttive internazionali ha deciso di recepire due nuovi regolamenti in materia dell'Unione europea (UE). In questo modo la base legale del certificato COVID digitale dell'UE è prorogata fino al 30 giugno 2023.