Quasi 12'000 tedeschi hanno voltato le spalle alla Svizzera negli ultimi dodici mesi, dopo essersi trasferiti qui
Molti non si sono sentiti benvenuti, e sottolineano la "freddezza" degli svizzeri: il racconto di alcuni di loro
BERLINO/BERNA - Anno dopo anno, migliaia di tedeschi emigrano in Svizzera, attratti dai salari elevati, dai paesaggi naturali e dall'alta qualità della vita.
Tuttavia, pur essendo il gruppo di immigrati più numeroso del Paese (con circa 309'500 persone) il dato sugli arrivi è in diminuzione da anni, anche perché non sono pochi quelli che decidono di tornare sui propri passi (solo negli ultimi dodici mesi, quasi dodicimila tedeschi sono tornati in patria).
Come mai in così tanti? Il sentimento che regna tra coloro che se ne sono andati dopo anni di permanenza in Svizzera, come è emerso da alcune testimonianze raccolte da 20 Minuten, è la delusione.
Lingua comune, culture diverse
«Voglio tornare in Germania al più presto», ha raccontato ad esempio G.S.*, arrivato nel canton Lucerna con grande entusiasmo insieme alla moglie nel 2008.
Il tutto è precipitato quando si è ammalato di cancro, per poi essere licenziato. Nel frattempo, anche la moglie si è ammalata gravemente. A causa delle loro condizioni di salute, non possono per il momento rientrare in patria. Riguardo al nostro Paese, G.S.* è ormai disilluso: «Il sistema sanitario è catastrofico», ed è anche deluso a livello umano: «Gli svizzeri sono freddi». Racconta di aver salutato più volte i suoi vicini nella tromba delle scale, cercando di parlare con loro. Ogni volta è stato ignorato, e ha quindi rinunciato.
Molti altri lettori riferiscono situazioni simili. Nonostante vivano in Svizzera da molto tempo, molti tedeschi non sono riusciti a crearsi una cerchia di amicizie con gli svizzeri: «Parliamo la stessa lingua, ma siamo molto distanti in termini di carattere e di cultura», secondo T.T.*. S.B.*, che è venuta in Svizzera con un ex partner, ha vissuto prima a San Gallo, poi a Zurigo. Ora è qui da 20 anni, ma non si sente ancora a suo agio. Cosa le manca in particolare? «La scioltezza. Che le persone si incontrino per un caffè ogni tanto. Spontaneità e umorismo sono parole estranee qui».
Visite spontanee? Indesiderate
Dopo 18 anni di permanenza in Svizzera, anche I.S.* sta per partire, in particolare per motivi personali ed economici. «Sono stufo della Svizzera», racconta, spiegando che dopo un infortunio non ha ricevuto alcun sostegno dall'AI e si è trovato da solo a lottare con l'aumento dei prezzi dei generi alimentari e dei premi dell'assicurazione sanitaria.
Una persona che ha lasciato la Svizzera dopo 19 anni è A.H.*, che ha vissuto in diversi cantoni e «si è trovata bene, soprattutto dal punto di vista professionale». Tuttavia, la sua cerchia di amici era composta esclusivamente da stranieri: «Gli svizzeri tendono a mantenere le loro relazioni più intime dall'asilo fino all'età adulta e non vogliono accettare nessun altro nella loro vita».
Descrivendo gli svizzeri come distaccati, ha infine raccontato un aneddoto: una volta voleva augurare buon compleanno a una collega con cui usciva spesso. Quando è passata spontaneamente con una bottiglia di champagne e un mazzo di fiori, non è stata invitata a entrare. Invece, la collega le ha detto: "Oggi festeggio solo con la famiglia e gli amici più cari. Puoi venire un'altra volta", e le ha chiuso la porta in faccia.
*Nomi noti alla redazione