Le incredibili storie del funzionario Swisslos che ha creato 750 milionari: «Cosa so della felicità? Che non può durare»
I suoi consigli su cosa fare (e non fare) quando si vince e anche il racconto di quella ricevuta da 230 milioni inviata... per posta.
BASILEA - C'è una persona negli uffici di Swisslos a Basilea che si occupa di verificare le vincite milionarie del Lotto e di Euro-Millions e di versare quelle stesse somme che poi cambieranno delle vite.
Il suo nome è Willy Mesmer, e nella sua decennale carriera - fra jackpot più o meno dorati - ha contribuito a creare 750 milionari e ne ha davvero viste di tutti i colori. Compresa una schedina da 230 milioni di franchi inviata per la convalida... via lettera: «Francamente per 230 milioni forse io l'avrei portata di persona», racconta sorridendo in una lunga intervista con la NZZ, «ma da 30 anni a questa parte non è mai successo che una sola scheda si sia smarrita, arrivano tutte per raccomandata e comunque le persone ne hanno almeno una copia a casa».
«Chi viene qui in generale si sbottona il meno possibile, ma c'è anche chi in 5 minuti ti racconta tutta la sua vita», continua Mesmer che spiega come nei suoi incontri con i neo-milionari si parli perlopiù di tasse (il primo milione è esentasse, dal resto invece viene detratto il 35% prima del versamento che può essere effettuato in un conto, o più conti).
Ma chi diventa ricco all'improvviso, poi lo resta a lungo? «C'è una sorta di credenza, diffusa anche fra chi vince, che una fortuna di questo tipo debba avere un contraccolpo negativo. Secondo la mia esperienza non è così, diciamo che 4 neo-milionari su 5 lo restano. In generale gli svizzeri sono molto avveduti con le loro vincite, comprano casa, cambiano auto, vanno al ristorante più spesso, niente follie. Ma ogni storia è diversa dalle altre».
E sono tante, tantissime. Come quella di quattro colleghe che lavoravano in albergo che azzeccano il jackpot del Joker (perdendo nel frattempo la ricevuta ma riuscendo a ottenere i soldi) o quella della signora 80enne in casa anziani che dopo aver vinto si compra un appartamento e ci si trasferisce con l'amica conosciuta nella stessa casa di riposo.
Che cosa ha capito Mesmer della felicità? «Che è una cosa passeggera, nessuno può essere felice per una settimana, ma si può essere sereni. Diciamo che vincere al lotto in questo senso aiuta, avere un cuscino finanziario è una cosa che dà sicurezza».
Ma in caso di vincita milionaria, come bisogna comportarsi? Secondo il responsabile di Swisslos è meglio confidarlo «solo al proprio circolo più ristretto di conoscenze», secondo la sua esperienza è matematico che - assieme ai milioni - praticamente sempre arrivino scrocconi e approfittatori.
Nascondere la ricchezza è comunque spesso assai difficile: «Dipende molto da dove si abita, se sei a Zurigo il Comune difficilmente riscontrerà una grande differenza, in un paesino di 350 persone l'impatto sulle entrate finanziarie salterà subito all'occhio, e se ne parlerà. A chi abita in paesi piccoli dico sempre: "Avrete al massimo un anno prima che la cosa si sappia in giro". La scusa migliore? Quella dell'eredità, di solito la gente non fa domande».
La gioia, però, alle volte davvero può dare alla testa: «Ricordo una persona che dopo aver vinto ha citofonato a tutti i suoi dirimpettai perché controllassero con lui i numeri estratti, e viveva in un palazzo... Sin da subito sentivo che le cose non sarebbero andate per il meglio e avevo ragione: dopo 2 anni i suoi milioni si erano già volatilizzati».