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Troppe ancora le lacune giuridiche che mettono in pericolo la salute della popolazione elvetica
La tematica è stata affrontata più volte sotto la Cupola federale. Depositati diversi interventi, mozioni e postulati sull'argomento.
BERNA - Non si fa ancora abbastanza per garantire a tutti i cittadini rosso crociati un approccio sano e sicuro al sesso. È quanto emerge da un rapporto condotto sul tema dall'organizzazione Salute sessuale svizzera (SSCH), in collaborazione con Sexual Right Initiative. In un comunicato odierno, le due associazioni chiedono al Consiglio federale, fra le altre cose, contraccettivi gratuiti, un'educazione sessuale più inclusiva e una migliore situazione a livello di salute nelle questioni di genere.
L'SSCH chiede inoltre una strategia nazionale di salute sessuale che venga applicata da tutti i Cantoni. Lo scopo è promuoverla in maniera globale, eliminando le discriminazione per quel che riguarda l'accesso alle prestazioni sanitarie. Uno degli obiettivi della SSCH, partner dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), è colmare le lacune giuridiche in materia di protezione contro le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTI+.
Il rapporto consegnato oggi è un'alternativa a quello che il Consiglio dei diritti umani dell'ONU svolge periodicamente in tutti gli Stati membri. Il quarto esame per la Svizzera è previsto per il gennaio 2023.
