Dal 2 agosto entrerà in vigore la convenzione. Sarà permesso spostarsi fino a un massimo di 100 km dalla frontiera.
BERNA - Per i possessori della targa con la "U" sono finiti i viaggi interminabili per attraversare l'Italia per poi rientrare in Svizzera.
La Confederazione e l'Italia nel dicembre scorso hanno firmato una convenzione, che entrerà in vigore il 2 agosto, riguardante le targhe professionali e facilitando così le attività del settore automobilistico nelle regioni di confine. Si potrà, ad esempio, guidare veicoli in prova nell'altro Stato o scegliere percorsi diretti anziché deviazioni.
Sarà permesso spostarsi sul territorio italiano con targa professionale svizzera per effettuare prove tecniche o dimostrazioni (ad es. per l'accertamento di anomalie o a fini di vendita) e per consegnare veicoli nuovi di fabbrica in un raggio di massimo 100 chilometri dalla frontiera.
Resta invece vietato l'uso dei certificati elvetici in parola e relative targhe per spostamenti a scopo personale, operazioni di soccorso stradale o recupero di veicoli in panne, noleggio, trasporto di persone o merci. Se il titolare della licenza ovvero dell'autorizzazione non è presente nel mezzo, deve rilasciare una delega da conservare a bordo. Le limitazioni sono dovute alla normativa italiana, che disciplina in maniera molto restrittiva la circolazione di veicoli immatricolati con modalità non ordinarie.
Continua inoltre a non essere consentita l'apposizione di targhe di prova italiane su mezzi stazionanti abitualmente in Svizzera, ad esempio ai fini di esportazione, e viceversa.